Allarme inquinamento a Roma: ogni anno 1.713 morti a causa del biossido di azoto

I dati raccolti nel 2020 mostrano una situazione allarmante nella Capitale

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“Ogni anno 1.713 persone perdono la vita a Roma a causa dell’esposizione a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) superiori alla soglia di 20 µg/m3 indicata dai ricercatori dell’OMS a tutela della salute umana”. Un numero elevato di morti causate dall’inquinamento, in massima parte veicolare, nella città di Roma. E’ questo il risultato allarmante che emerge dai dati raccolti nel 2020 dai volontari della campagna “NO2 No Grazie”. Il progetto è stato voluto dalla onlus ‘Cittadini per l’aria’, e i dati sono stati elaborati dagli epidemiologi del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.

I risultati sono stati presentati oggi nel corso di una diretta Facebook alla quale ha partecipato anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “La stima – si legge – indica che l’esposizione all’NO2, inquinante che proviene principalmente dal traffico, determina il 6,2% di tutte le morti che avvengono a Roma ogni anno, pari ad 1 ogni 16 delle morti nel Comune.

Mappa inquinamento Roma, zona per zona

Questi risultati sono stati ottenuti incrociando, in una mappa che rappresenta l’impatto sanitario zona per zona, i coefficienti di rischio elaborati dalla letteratura circa l’impatto dell‘NO2 sulla salute umana con la mappa di diffusione delle concentrazioni di questo inquinante nella città elaborata grazie ad un sistema di machine learning (LURF).

La rappresentazione evidenzia chiaramente quanto pesa il traffico, in particolare quello dei veicoli diesel, sulle concentrazioni di questo inquinante. Le grandi arterie circolari, insieme a tanti snodi nel cuore di Roma mostrano concentrazioni che, mediamente, superano il limite di legge di 40 µg/m3″.

“Dei quasi 300 campionatori posizionati da cittadini e volontari, in collaborazione con le associazioni BiketoSchool Roma e Salvaiciclisti Roma nel febbraio 2020, il 39,8% aveva registrato più di 40 µg/m3 mensili di NO2 mentre il 26,5% aveva misurato concentrazioni che si stimano superare il limite di legge anche su base annuale”.

“NO2 no Grazie”

“Il progetto di scienza partecipata ‘NO2 No Grazie’ è stato di recente inserito nel rapporto ‘Public awareness and efforts to improve air quality in Europe’, dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, quale esempio virtuoso di azione della società civile per migliorare la qualità dell’aria.

I dati raccolti dai cittadini nel 2020, poco prima del lockdown, sono stati rielaborati dai ricercatori del Comitato scientifico che oggi ha creato le mappe dettagliate di come il biossido di azoto colpisce la città e, quindi, i suoi cittadini”.

Le mappe sono visualizzabili grazie al contributo grafico di Global Shapers – Milan Hub che lavora su ‘Dati Perbene’, progetto che supporta le organizzazioni No profit in progetti di data science e visualization.
Anna Gerometta, presidente di ‘Cittadini per l’aria’, ha ricordato di “aver considerato l’impatto rispetto alla soglia di 20 µg/m3, invece che 40 µg/m3, perché la nostra salute non si rapporta a limiti che rappresentano vecchi compromessi politici, tanto più quando si tratta della Capitale che conta milioni di abitanti.

Chiediamo all’amministrazione di Roma di essere coraggiosa nell’adozione di nuove misure e al Governo di incrementare le azioni del PNRR sulla mobilità e vivibilità nelle città, questa è oggi deve essere una priorità per il nostro paese”.

Ridurre le auto circolanti

“La riduzione del numero di decessi attribuibili all’esposizione cronica a NO2 richiede con urgenza l’attuazione di politiche e programmi multisettoriali per ridurre il numero delle auto circolanti e, di conseguenza, l’esposizione dei cittadini romani”. Lo ha dichiarato Carla Ancon, del dipartimento di Epidemiologia del sistema sanitario della Regione Lazio.

Stop alle auto diesel in città

Alessandra Grasso, di ‘Salvaiciclisti Roma’, ha poi voluto ricordare che “la scorsa edizione la sindaca ci aveva promesso che avrebbe chiuso alle euro 3 e che avrebbe tolto i diesel da Roma entro il 2025. Siamo già a maggio 2021 e di diesel ne vediamo ancora tanti in giro, troppi. Quindi le nostre richieste sono chiare: stop ai diesel in città, estensione no diesel almeno alla zona verde e senza deroghe da subito. Diminuzione del numero delle auto private nel resto della città”.

Infine Anna Becchi, di ‘BIke To School Roma’ ha chiarito come “guardando la mappa salti all’occhio quali siano le strade a maggior rischio, che sono quelle ovviamente a maggiore densità di traffico e colpisce che molte di queste stiano non solo all’interno dell’anello ferroviario, ma proprio all’interno delle mura.

Non è ammissibile che strade come via Druso, dove passano ogni giorno bambini che vanno a scuola, registrino concentrazioni di 98µg/m3. Bisogna intervenire subito, fermare i diesel e ridurre drasticamente il parco auto circolante in città”.

Misure della Raggi anti smog a Roma

Raggi, nel corso del collegamento, ha ricordato alcune delle misure prese dal Comune di Roma, in questi anni, per fronteggiare l’inquinamento da polveri sottili. “Dai progetti per i nuovi tram – ha dichiarato la sindaca – al mantenimento della limitazione all’ingresso nell’anello ferroviario dei diesel più inquinanti. Fino alle diverse centinaia di colonnine installate”, ha continuato la prima cittadina.

Inoltre, “L’arrivo sul mercato dei veicoli elettrici in sharing, le piantumazioni e le isole ambientali: a brevissimo partità quella al Quadraro vecchio – ha sottolineato Raggi – mentre sono già partiti i lavori a Casal Bertone e Ostia antica“.
(Zap/ Dire) 

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