Arezzo, casa di riposo dell’orrore: botte e insulti agli anziani

Percosse, umiliazioni, ingiurie e minacce. È così che 7 operatori di una struttura di Castel San Niccolò “assistevano” gli anziani

Un operatore assistenziale senza empatia e senza pietà è come un giovane senza entusiasmo e senza idee. È come un vecchio senza esperienza e senza saggezza. Non importa quale sia, nel dettaglio, il suo ruolo. Se non si provano empatia e pietà… Non si può pensare di poter aiutare qualcuno.

Eppure è accaduto di nuovo: degli operatori assistenziali hanno sottoposto delle persone anziane e fragili, ospiti di una casa di riposo di Castel San Niccolò a ripetute percosse, umiliazioni, ingiurie e minacce. Questa è infatti l’accusa per 7 dipendenti della struttura, 6 donne e un uomo, tutti italiani tra i 60 e i 40 anni.

Le indagini, portate avanti dai Carabinieri della Compagnia di Bibbiena (Arezzo) e per cui si è reso necessario l’apporto investigativo di alcune telecamere nascoste, hanno permesso di portare alla luce le indicibili violenze subite dagli anziani ricoverati: schiaffi, insulti, botte e maltrattamenti di ogni genere, mentre i loro parenti erano ignari di tutto.

Alle prime luci dell’alba, come riporta l’AdnKronos, le forze dell’ordine hanno perciò eseguito un'ordinanza applicativa (emessa dal gip del Tribunale di Arezzo) della misura interdittiva del divieto dell'esercizio della professione sanitaria per i 7 operatori coinvolti.

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