Artena Granaio Borghese, “Tra favola e realtà”, il dialogo per crescere

L’amministrazione: “Crediamo molto che un dialogo costruttivo con la comunità aiuti la crescita di ciascuno di noi”

Sabato mattina, 30 settembre, il Granaio Borghese di Artena è stato lo scenario della presentazione del primo libro della dott.ssa Serena Zurma. La presidente dell'A.Ge, associazione genitori che da anni opera sul territorio della Valle del Sacco, ha illustrato la sua opera "Tra Favola e Realtà", facente capo alla collana psicologica di traslazioni narrative. Molti partecipanti alla presentazione, tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori.
 
Vittorio Aimati ha illustrato il luogo che ha ospitato l'evento. A fare gli onori di casa, il sindaco, Felicetto Angelini e l'assessore alla cultura, Lara Caschera. "Crediamo molto che un dialogo costruttivo con la comunità aiuti la crescita di ciascuno di noi – le dichiarazioni dell'amministrazione – iniziative come quella di oggi volgono ad aiutare a svolgere il ruolo genitoriale e di educature con strumenti nuovi. Attraverso la favola impariamo cosi a ricostruirci. Grazie quindi alla dott.ssa Zurma per aver portato un tema cosi sentito, quale la favola terapeutica che attraverso la costruzione narrativa facilita la comunicazione con i più piccoli".
 
L' autrice durante l' incontro ha introdotto aspetti seri e canalizzato verso una comunicazione empatica, un trasferimento di saperi. Ha interagito con i presenti tanto da rispondere a diverse domande e curiositá relative al metodo. Ha poi concluso l' appuntamento regalando ai presenti una intensa favola, facente parte del libro. Una favola che ha toccato tutti i presenti. Interessante anche l'intervento della relatrice addetta ai lavori, dottoressa Daria Pedullá fondatrice della associazione Antas Onlus di Roma, la quale si è soffermata sulla efficacia che ha un testo semplice nel momento in cui permette di lavorare sulle emozioni a piů livelli in una relazione di aiuto.
 
Altro gradito e interessante intervento, quello della scrittrice Caterina Paoletta che ha voluto sottolineare quanto la scrittura solo apparentemente semplice del libro fosse solo la chiave per rendere accessibile e di conseguenza finalmente facile un concetto. "Uno scrivere quella storia autobiografica, che lascia spazio alla comprensione e condivisione – spiega – non il solito egotico desiderio di raccontare che ha lo scrittore. Cosi che la storia della famiglia di Mindy potesse essere piů vicina a quella delle nostre famiglie". Un grande percorso quello della dott.ssa Zurma con il suo testo, iniziato nel mese di maggio scorso. Un'estate trascorsa nel territorio ad incontrare persone, a condividere punti di vista e ascoltare esigenze.
 
 

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