Banca del Fucino compie 100 anni, il Presidente Masi: “Rimanere all’altezza delle sfide del presente”

Il Prof. Mauro Masi: “Essere riusciti ad attraversare questo secolo è il motivo maggiore di soddisfazione e di gioia. Banca del Fucino è la banca privata italiana più antica di Roma”

Mauro Masi

Mauro Masi

Banca del Fucino compie 100 anni e il Presidente, Prof. Mauro Masi, con questa lettera celebra quello che definisce “un evento“, soprattutto perché a raggiungere questo obiettivo è una banca.

Le parole del Presidente Mauro Masi

“Quella che festeggiamo oggi non è una ricorrenza qualsiasi. Un’impresa che compie 100 anni è già in sé un evento. Lo è ancora di più se questa impresa è una Banca. La Banca del Fucino fu fondata dai principi Giovanni e Carlo Torlonia il 4 luglio del 1923, al n. 139 di via Tomacelli, in un palazzo in cui tuttora hanno sede gli uffici della Banca. La nostra Banca ha attraversato un secolo di storia: in questo secolo c’è stata:

  • La seconda guerra mondiale, c’è stata la Repubblica, la Ricostruzione e poi il Miracolo industriale;
  • e ancora le difficoltà degli anni Settanta e Ottanta,
  • il faticoso processo di integrazione europea: lo SME, la crisi del 1992, l’ingresso nell’euro;
  • e poi ancora le due recessioni del 2008 e del 2011, una lenta ripresa,
  • sino alla pandemia e al veloce recupero successivo
  • per arrivare alle incertezze anche geopolitiche attuali.

Per quanto riguarda più in particolare il mondo bancario, questo secolo ha visto mutamenti straordinari:

  • Cambiamenti del panorama normativo. Pensate che “1923” significa:
  • 13 anni prima della Legge Bancaria del 1936, il primo grande riordino del comparto in Italia;
  • 71 anni prima dell’entrata in vigore, nel 1994, della Legge Bancaria che ha riportato in auge la banca mista;
  • 90 anni prima della conclusione, nel 2013, dei negoziati sull’Unione Bancaria europea, peraltro – come sappiamo – tuttora incompiuta)
  • nella complessità organizzativa e regolamentare:
    • il primo bilancio del Fucino, vergato a mano, contava 12 pagine;
    • il bilancio 2022, stampato ma disponibile anche online nella nostra rete e salvato in cloud, è di 740 pagine;
  • mutamenti nella configurazione e nel ruolo stesso delle banche nella nostra società.

Anche nel loro numero: il processo di concentrazione, in particolare negli ultimi decenni, è stato impetuoso e ha cambiato in profondità il panorama bancario del nostro Paese:

  • nel 1987 l’Italia contava 1.200 banche;
  • oggi le banche di minori dimensioni sono 80.

Banca del Fucino è tra queste, ed è oggi la banca privata italiana più antica di Roma.

Essere riusciti ad attraversare questo secolo:

  • mantenendo la propria identità, il proprio radicamento territoriale
  • e confermando la propria funzione di sostegno all’economia (lo abbiamo dimostrato con forza da ultimo durante la pandemia),

è il motivo maggiore di soddisfazione e di gioia.

Ovviamente questo è stato possibile riuscendo a superare le crisi – inevitabili in un percorso così lungo e complesso – anche attraverso un completo rinnovamento degli assetti proprietari e della governance, ma senza sacrifici occupazionali. Rimanere all’altezza delle sfide del presente, in questi ultimi anni questo ha significato:

  • Aprirsi all’innovazione tecnologica (con Igea Digital Bank e nella stessa Banca del Fucino),
  • Investire in maniera molto significativa nelle energie rinnovabili (con Fucino Green),
  • Costruire una presenza importante in settori nicchia e specialistici quali
    • il credito al lavoro e al consumo (con Fucino Finance)
    • lo Health & Pharma,
    • e più di recente
      • servizi di consulenza per l’accesso ai fondi del PNRR
      • e di advisory e finanza strutturata per l’accesso delle imprese al mercato dei capitali.

Tutto questo è stato possibile grazie:

  • All’impegno del management, e in particolare all’opera e alla capacità di visione dell’Amministratore Delegato, Francesco Maiolini,
  • E al sostegno dei soci, in gran parte presenti in questa sala.

Sono certo che nei prossimi anni non mancheranno altre sfide impegnative. Ma sono altrettanto certo che la nostra Banca sarà in grado di superarle con successo e di continuare a crescere come abbiamo fatto sinora. E magari anche meglio…”.