Barra (Villa Maraini): “A Roma si fanno tutti, soprattutto di Ghb. L’uso della droga è inimmaginabile”

A Roma il Ghb o droga dello stupro sembra godere di una nuova popolarità

ragazzi in terapia a villa maraini

Ragazzi in cura a Villa Maraini (Roma)

“A Roma si fanno tutti. L’uso della droga è talmente esteso quanto l’opinione pubblica neanche si immagina”. A dirlo è Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, commentando il boom di cui gode il gamma-idrossibutirrato, più conosciuto come Ghb o ‘droga dello stupro’. Complice gli ultimi fatti di cronaca, dai festini a base di chemsex al giro di spaccio scoperto a Roma, il Ghb sembra godere di una nuova popolarità.

Quella della “droga dello stupro” è una storia antica

“C’è una mia intervista a La Stampa di circa 20 anni fa in cui parlavo di questa sostanza e da allora non è cambiato nulla – spiega Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini – Forse oggi si consuma di più perché se ne parla di più, qualcuno che magari non ci pensava adesso potrebbe esserne incuriosito”. In realtà quella del Ghb è storia antica.

Barra: Con il Ghb (droga dello stupro) si curano gli alcolisti

In realtà quello che in pochi sanno è che il Ghb è un medicinale, “lo utilizziamo per la terapia sostitutiva degli alcolisti – sottolinea Barra – ed è sicuramente il miglior farmaco che esista. Quando un medicinale diventa oggetto di abuso è il miglior complimento che gli si possa fare perché nessuno abusa di una sostanza che non fa niente”.

Barra però ci tiene a spiegare un concetto: “Quando si parla delle sostanze non ci si può limitare a definire la situazione con il nome della sostanza perché ci sono altri due fattori fondamentali, ovvero il cervello dell’assuntore e il contesto. E questi tre elementi sono variabili, quindi un domani saranno diversi”. Se vogliamo affrontare il problema a tutto tondo dobbiamo approcciare il problema analizzando la “relazione fra sostanza, cervello e contesto”.

Un percorso ad hoc per i dipendenti dalla “droga dello stupro”

A Villa Maraini è nato un percorso terapeutico ad hoc per la cura dei dipendenti dalle chemsex. “Il costo esistenziale dell’uso di queste sostanze- evidenzia Barra- supera il valore e quindi il soggetto prende una fregatura”. Una è l’incapacità di avere un rapporto sessuale senza l’utilizzo di droghe.

“Qui da noi- specifica Barra- il percorso per liberarsi da questo tipo di dipendenza associa la terapia individuale con la terapia di gruppo e controlli antidoping. Queste persone vengono e si sentono protette”. Perché in fondo “sono tremendamente sole, abbandonate a se stesse, frequentano giri poco raccomandabili, francamente viziose – conclude Barra – fra di loro non si amano perché sono pronti a tradire il migliore amico per una striscia in più”. (Dire)

 

Lascia un commento