Calvario del turista che arriva a Roma, via ferro, via mare e via cielo

Vediamo cosa succede, arrivando nella Capitale, via ferro, via mare e via cielo e che allontana Roma dal turismo

Roma, storie di aberrante normalità. Ci mettiamo nei panni del turista che decide di visitare la città che ha più monumenti e storia archeologica e artistica di ogni altra città del mondo: ogni vicolo, ogni strada, ogni sampietrino può raccontare la propria storia, per non parlare degli artisti che hanno creato le loro opere a Roma. Vediamo cosa succede, arrivando nella Capitale, via ferro, via mare e via cielo:

Ferrovia: arrivato alla stazione Termini, inconsapevole della realtà che lo aspetta inizia la vera battaglia, seguito da borseggiatori intenti a colpire nell'attimo di distrazione, e salendo sull'autobus troverà certamente qualcuno che lo aiuterà con la destra a fare il biglietto e con la sinistra gli sfilerà il portafoglio.

Mare: di solito arrivano turisti in crociera che fanno scalo a Civitavecchia o a Fiumicino per visitare Roma. Tanti decidono di far da sé e prendere un autobus o un'automobile per raggiungere la città. Anche qui si innescano siuazioni alquanto losche,  qualche tempo fa, un gruppo di turisti si servirono di in un sedicente NCC, per poi essere derubati da lui derubati e abbandonati su via Aurelia.

Cielo: Anche qui la situazione è preoccupante. I turisti e i tassisti regolari devono districarsi dagli abusivi e anche se il turista ha già accordi in città con tanto di  guida autorizzata, l'autista irregolare, all'uscita dei voli, con il carrellino tra le mani, cercherà di convincerli con prezzi "vantaggiosi", e li consegnerà a sedicenti addetti con la preparazione di un asino. Questo succede alla quasi totalità dei turisti, che mettono piede nella città Eterna.

Ma il calvario continua, se tutto questo non fosse sufficiente. Arrivati in città, al momento della visita troveranno a proporsi i salta fila, sia al Colosseo che ai Musei Vaticani, le guide abusive con tesserini taroccati, "magari di associazioni impronunciabili", che non distinguono il Bernini dall'ultimo vincitore di San Remo, e per i quali Michelangelo Buonarroti è una tartaruga ninja. Poi ogni monumento ha i suoi addetti al borseggio, basta che un turista alzi il naso, un attimo dopo è sparita la borsa o il portafoglio. Le guide "autorizzate", quelle che dovrebbero effettuare il servizio ai turisti, sono più intente a proteggere il turista che a raccontare la storia e l'artista che ha realizzato quel monumento. In conclusione, la responsabilità la diamo sia alle istituzioni che agli addetti ai controlli e ancora di più ai romani che girano la testa dall'altra parte e fanno finta di non vedere, ma così il turismo è destinato a morire e i turisti non torneranno perché non si sentono tutelati né sicuri. Per la situazione igenica di Roma Capitale apriremo poi un altro capitolo.

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