Circeo, divieto d’accesso ai cani. Troppo alto il pericolo lupi

Vietato l’accesso alle aree del Parco nazionale del Circeo per i nostri amici cani. Troppo pericoloso e rischioso per gli animali selvatici

Sentiero di Folignano al parco del Circeo

Sentiero di Folignano al parco del Circeo

Stop. Vietato l’accesso alle aree del Parco nazionale del Circeo per i nostri amici cani. Troppo pericoloso e rischioso per gli animali selvatici che popolano la riserva. Dopo i numerosi avvistamenti di lupi, anche di grosse dimensioni tanto da far pensare a specie ibride e dunque maggiormente aggressive, le strade del parco nazionale del Circeo si chiudono ai cani.

Il cartello campeggia bene in vista all’ingresso del lungolago di Folignano e a diffondere la notizia è l’edizione locale del quotidiano Il Messaggero. La disposizione, afferma al quotidiano il presidente Giuseppe Marzano, non fa che adeguare il Parco alle norme che regolano anche le altre riserve naturali. La presenza dei lupi è solo uno dei motivi dell’ordinanza.

Le zone in cui si potrà ancora andare a rilassarci con il nostro fidato amico restano poche, quella boschiva interna del Folignano e il centro visitatori di Sabaudia.

Cani fuori dal parco del Circeo: le motivazioni

Tra le motivazioni che compaiono nell’ordinanza si legge: «inseguimenti o tentativi di cattura (cause di forte stress per gli animali), se non di uccisioni» da parte di cani «lasciati liberi senza guinzaglio», nonostante il divieto esistente.

«I cani – si legge ancora nell’ordinanza – sono vettori di molte pericolose patologie per la fauna selvatica (es. il cimurro) nonché viceversa il cane a contatto con la fauna selvatica potrebbe contrarre patologie a cui non è vaccinato, tenendo conto che alcune di queste patologie sono anche delle zoonosi, cioè malattie che possono passare dall’animale all’uomo. Nelle aree naturali, boscate e non, frequentate da fauna selvatica sono presenti – con picchi stagionali – artropodi come le zecche e la larva dell’acaro Trombicula autumnalis che oltre a essere parassiti possono trasmettere all’uomo, nel caso delle zecche, gli agenti patogeni responsabili di alcune patologie come l’encefalite da zecche (Tbe) e la malattia di Lyme. L’area della Foresta Demaniale è inoltre interessata da attività gestionali per il controllo della popolazione del Daino»

L’ordinanza non è provvisoria, l’accesso che ora è concesso in alcune aree anzi, potrebbe essere vietato in futuro. Non si esclude infatti che una nuova ordinanza, stavolta ancora più restrittiva coinvolga le aree verdi del Circeo a tutela della fauna selvatica.

*Immagine dal sito ufficiale del Parco nazionale del Circeo