Cohen è stato un grande poeta-cantante-scrittore del nostro tempo

All’età di 82 anni, ci lascia uno dei più grandi poeti-cantanti, Leonard Cohen

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Lo chiamavano il ‘Monaco’, perché aveva abbandonato la vita occidentale e il successo, per andare  a ritirarsi in un tempio buddista. Ci resto per dieci lunghi anni, poi decise che il tempo era maturo per tornare alla vita dell’Occidente, della poesia, delle canzoni, dei romanzi. Insieme a Dylan, è certamente il poeta-cantante più rappresentativo e celebrato del mondo, i suoi versi -come ebbe adire Bono Vox- sono impensabili per altri artisti, la canzone Tower Song cantata con gli U2 è un’emozione struggente e splendida.

Ho conosciuto Cohen negli anni settanta, attraverso le cover che ne fece De Andrè, su tutte Suzanne e Giovanna D’Arco, quelle canzone e quei versi mi affascinarono e mi rapirono, poi cominciai a sentire altre canzoni e da allora ho sempre coltivato e goduto della sua poesia.

Nel tempo dove viene assegnato il Nobel a Bob Dylan, Cohen se ne va; i due erano amici anche se ogni tanto si beccavano, del Nobel dato all’altro grande Bardo moderno ebbe a dire: “ dare il premio Nobel a Dylan è come dare la medaglia d’oro all’Everest, per la montagna più alta del mondo”. Una delle sue canzoni più famose  ‘So Long Marianne’ era dedicata a Marianne Ihlen, conosciuta in Grecia negli anni sessanta, vissero insieme alcuni anni poi si separarono. Marianne, la musa della poetica di Cohen, è morta il 28 luglio 2016 a Oslo, in quell’occasione Il Poeta, inviò una lettera di poche righe alla donna che per tanto tempo lo ispirò: “ Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada. Marianne è venuto il tempo in cui si è vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi: credo che ti seguirò presto. So di esserti cosi vicino che se tu allungassi la mano, potresti raggiungere la mia”.

Queste righe sembrano preannunciare la sua dipartita, ma la poesia, l’amore, la fiducia nell’altra danno un senso di vita anche al “venir giù a pezzi dei corpi”. I suoi versi, le atmosfere struggenti delle canzoni, la sua figura elegante e fragile, la ricerca di senso della vita attraverso scelte non convenzionali, è una grande eredità culturale che ci lascia questo grande artista.

Penso di poter dire che, Leonard Cohen è stato un grande poeta-cantante-scrittore del nostro tempo, la sua grandezza è un seme per tutti, da coltivare e goderne dei frutti. Hallelujah, Suzanne, So Long Marianne, Tower Song, I’m Your Man, Dance Me To The End Of Love, Bird On The Wire, Lover  Lover  Lover; sono solo alcune perle di una collana preziosa, per la nostra anima.

 renatocentofanti@libero.it

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