Colleferro, Valmontone, Paliano, Artena e Labico si candidano

Colleferro lo Spazio e l’industria, a Labico la filosofia e il gusto, a Paliano l’Arte e il paesaggio, a Valmontone il lavoro della terra e il riscatto sociale, ad Artena i luoghi inaccessibili e segreti

“Anche la Regione Lazio avrà la sua città della cultura 2018”, lo aveva annunciato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sul suo profilo ufficiale Facebook. Dalla Regione un contributo di 100mila euro per quello che sarà riconosciuto come il miglior programma di iniziative e attività di valorizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è proprio quello di promuovere la crescita del turismo e degli investimenti sul territorio. Il titolo si rivolge ai Comuni del Lazio, in forma singola o associata e alle unioni di Comuni.

Ebbene, Colleferro si candida. “Avete capito bene, proprio Colleferro, la città che nella vulgata popolare, non ha radici, non ha storia, non possiede bellezza, e quindi non può farcela, a scapito dei benpensanti, ce la farà proprio puntando sulle sue radici, sulla sua straordinaria storia moderna, sulla sua forza identitaria e sul turismo legato alla ricerca”. Così commenta l’Architetto Luca Calselli, responsabile del progetto e membro del Comitato di Gestione, Gli obiettivi strategici della Città della Cultura della Regione Lazio, enunciati nel bando, sono gli stessi che Colleferro ha messo al centro dell’agenda politica da qualche tempo. Poiché questa città crede nelle reti territoriali e nella forza di più campanili che si mettono insieme, offrendo ognuno le proprie specificità, Colleferro si candida ponendosi come fulcro di un territorio ampio e portando con sé i comuni di Artena, Labico, Paliano e Valmontone, con i quali condivide già progetti coerenti con gli obiettivi previsti per il Titolo”.

Il Novecento e le vicende che lo caratterizzano, diventano, inesorabilmente, i protagonisti di questo ambizioso progetto culturale. Per quanto riguarda le attività previste, si va dalla produzione cinematografica finalizzata a raccontare Colleferro e il comprensorio in chiave emozionale, dal titolo "Città della Cultura 900", alla missione fotografica "Territorio 900" in cui un gruppo di fotografi sarà inviato a documentare gli elementi distintivi della trasformazione industriale e urbana che hanno modificato fortemente il paesaggio. Inoltre si è pensato di creare il primo grande archivio territoriale dedicato alle tematiche culturali della sociologia, del lavoro, della produzione agricola e di quella industriale, della pianificazione urbanistica, dell'arte e degli eventi straordinari che hanno caratterizzato il territorio durante il Novecento.

L'archivio conterrà anche documenti originali di Oddini, di Morandi, di Busiri Vici, di D'Olivo, di Ruffo, di Vangelli, di Fuksas e di quanti altri hanno frequentato il territorio, lasciando un segno del loro passaggio. Nel programma è previsto anche il "Festival dei Vizi e delle Virtù", quindici incontri tematici, incentrati su argomenti portanti del Novecento che si snoderanno lungo i nuclei urbani delle diverse città. Sarà un omaggio alla parola, ai segni, ai linguaggi e in ogni luogo si indagheranno i temi connotanti di esso: a Colleferro lo Spazio e l'industria, a Labico la filosofia e il gusto, a Paliano l'Arte e il paesaggio, a Valmontone il lavoro della terra e il riscatto sociale, ad Artena i luoghi inaccessibili e segreti. Grande rilevanza assume il trasferimento del Gigante Bianco di Michelangelo Pistoletto, ora collocato in un luogo inaccessibile della città di Paliano, in Piazza XVII Martiri, una operazione straordinariamente attrattiva per la città e rappresentativa per il Titolo.

Ma il progetto comprende molto altro ancora: la riscoperta di Ballarati e le lotte contadine, il premio di filosofia Arianna Buttinelli e un evento dedicato alla progettazione dello spazio pubblico legato al premio Città Morandiana, il tutto accompagnato da giornate celebrative e di studio e importanti partecipazioni ad eventi extracomprensoriali (come il MAXXI di Roma, e la Triennale di Milano). La città e il territorio, inoltre, avranno anche uno spazio dedicato sul portale con cinque guide turistiche online, in italiano e in inglese. “Aspetto interattivo del programma è quello che prevede la possibilità per chiunque di proporre il proprio evento per accrescere l’offerta di attività culturali di Città della Cultura. Il Comitato Tecnico Scientifico selezionerà le proposte più giuste, tra quelle che giungeranno alla Call Proposal dedicata e i partner economici e istituzionali saranno pronti a sostenerle”.

A tal proposito va necessariamente menzionata la presenza di autorevoli esponenti della cultura, dell'università e della ricerca, come componenti del comitato scientifico che affiancherà il progetto, tra cui Giovanni Betta, Rettore Università di Cassino e del Lazio Meridionale, l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), l’Università Sapienza di Roma, l’Università Federico II di Napoli, il Politecnico di Milano, l’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani), la CTAE (The Aerospace Research & Technology Centre), la ESA (European Space Agency) e molti altri ancora. Per sapere chi si aggiudicherà il titolo bisognerà attendere il mese di settembre, ma l’Architetto Calselli non ha dubbi sugli aspetti vincenti del progetto “la rigenerazione delle città che da detrattori diventano attrattori, la liberazione dei dati, il partenariato prestigioso e la progettazione a lungo periodo sono i nostri punti di forza e quelli che ci porteranno ad aggiudicarci il titolo”. Nel frattempo che aspettiamo di conoscerne l’esito incrociamo le dita e offriamo il nostro più grande in bocca al lupo alle città in gara!

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