Covid-19, prove di società che separa i buoni, in regola con il pass, dai cattivi

Il Green Pass discrimina la popolazione in quelli “buoni” con le due vaccinazioni e quelli “cattivi” che non hanno voluto vaccinarsi

Green pass digitale

Il Green pass che divide gli italiani in buoni e cattivi

Il Covid-19, la ripresa dei contagi e le scarse notizie sui ricoveri ospedalieri attuali hanno rianimato il dibattito e le polemiche nazionali (con la pausa della nazionale di calcio e gli europei 2020). In molti si scoprono costituzionalisti, così come una volta erano tutti allenatori della nazionale di calcio. Tuttavia sembra palese il tentativo di indirizzare la società verso un doppio binario.

I buoni e i cattivi

Da una parte quelli in regola con il pass di turno (ora siamo a due vaccinazioni, domani cosa sarà necessario avere?). Dall’ altra chi non vuole sottostare a questa regola. In mezzo il Parlamento (eletto) che non si prende la responsabilità di mettere per Legge la vaccinazione obbligatoria per tutti, chissà perché. Sarebbe più semplice sicuramente che affidarsi a questi sistemi informatici, che forse alla fine serviranno ad altri obiettivi.

Io credo, da medico e ricercatore, solo a quello che ho studiato ed a quello che vedo. Di sicuro vedo che attualmente i ricoveri ospedalieri di Covid sono pochissimi (come l’anno scorso peraltro). Che la sperimentazione delle Big Pharma sui vaccini è stata condotta su pochi pazienti e infatti hanno avuto da FDA ed EMA solo un’ autorizzazione emergenziale. Che i dati sui ricoveri e sui contagi (specie sui vaccinati) sono poco noti e oscuri, che le cure domiciliari precoci sono state a lungo trascurate sia da OMS che dal Ministero.

Tutte le differenze rispetto ai classici vaccini

Che i tamponi molecolari eseguiti per dimostrare l’ infezione da Covid non si prestano ad essere metodica di screening e utilizzano cicli di amplificazione genica che in USA per esempio non si adoperano (quindi sovrastimerebbero i casi). Che la sanificazione chimica virucida degli ambienti chiusi non è stata mai praticata intensivamente sin dall’ inizio perché non consigliata dagli esperti. E questo nonostante formali diffide agli organi decisori politici, che i piani pandemici non erano disponibili in Italia oppure se lo erano, non sono stati utilizzati se non parzialmente.

Insomma, in questa materia, a mio giudizio si è fatta e si sta facendo molto confusione e si è stiracchiata la Costituzione della Repubblica Italiana, per esempio decretando recentemente la prosecuzione dello Stato di Emergenza (previsto peraltro in Costituzione solo per cause belliche e che dà amplissimi poteri all’ Esecutivo bypassando il Parlamento in molte cose). E questo nonostante siano trascorsi oltre 16-18 mesi dall’ inizio della pandemia e dovremmo stare da un bel pezzo in una situazione ordinaria e non emergenziale. A voi il giudizio. Libero se possibile.

Il Green Pass: buoni e cattivi

La ciliegina sulla torta italiana del Covid-19 è il Green Pass che di fatto discrimina la popolazione italiana in quelli “buoni” cioè che hanno fatto le due vaccinazioni (per ora solo due), oppure si sono ammalati di Covid 19 e hanno gli anticorpi (e la immunità cellulo mediata?) e quelli “cattivi” che non si sono ammalati o non hanno voluto vaccinarsi. Andiamo a vedere dove potrebbe portare il Green Pass in Italia: basta avere studiato –e neanche tantissimo – la Storia.

La separazione della popolazione in due o più gruppi, a parità di doveri e cioè per esempio pagare le tasse, significherà che i “cattivi” pur pagando nella fiscalità generale la contribuzione statale e regionale per il trasporto pubblici (treni, metropolitane, autobus) non potranno di fatto utilizzarli e gli resterà per spostarsi (mobilità) solo la bicicletta, la motocicletta e la automobile.

Idem per andare nelle Isole: molto probabilmente non lo potranno fare (e il Turismo con il suo PIL?), a meno di non restare isolati in apposite sezioni delle navi (ovviamente con cospicuo sovrapprezzo). Lo stesso per gli aerei: impossibili da usare per i “cattivi”. E che dire della istruzione pubblica (scuola e università): ci saranno sovrapprezzi e sottosezioni ? E della sanità pubblica (non ci voglio neanche pensare)? Potranno accedervi liberamente oppure avranno restrizioni ? E i lavoratori “cattivoni” che hanno a che fare con la gente (loro, gli untori) che fine faranno oltre a quella di avere il marchio di infamia ben stampigliato su di loro?

Il marchio di infamia

Mi ricorda molto qualcosa di un passato neanche troppo lontano e mi fa pensare che l’ essere umano – lungi dal ragionare e dialogare liberamente, senza censure e democraticamente – non cambia mai ed è sempre incline alla tentazione di discriminare negativamente il suo prossimo e che tutto sommato forse la voglia di sopraffazione non si sopisce mai del tutto.

Oggi ci si stracciano le vesti con alti lamenti e grida sui diritti (giusti o sbagliati che siano) della minoranza LGBT nel dibattito parlamentare e pubblico sulla Legge Zan. Ma nessuno dice nulla o quasi almeno dentro la comunità dei politically correct – sui diritti di chi non vuole sottostare a una vaccinazione che, ricordiamocelo tutti, in Europa ad oggi è obbligatoria solo nelle democraticissime Italia e Francia (non so dire in Cina, sicuramente non in UK e USA). Come mai questi lamenti solo a senso unico? Cui prodest? E l’ informazione che fa? Perché informa solo a senso unico?

Mancano le evidenze scientifiche

Quali sono le evidenze scientifiche che la vaccinazione (doppia, tripla, quadrupla che sia) prevenga effettivamente la trasmissione del contagio da Sars Cov 2? Nessuna. Non ci facciamo prendere in giro: queste vaccinazioni non impediscono la replicazione virale, sono “Vaccinazione Leaky” e non possono portare all’ “Immunità di gregge”, perché ci si può arrivare solo mediante la evoluzione della storia naturale dei virus che fanno bene o male solo il loro mestiere da millenni nell’ Uomo integrandosi nel nostro genoma.

Per esempio, il morbillo – che nasce circa mille anni fa in Europa e che proviene da un virus animale della mucca che fa il salto di specie – comincia ammazzando tutti o quasi i suoi malati e in forma epidemica, poi piano piano diventa come ai giorni nostri solo una malattia esantematica del bambino (quasi del tutto innocua) e con pochissimi rarissimi casi dell’ adulto ben più gravi ma non tali da generare più una pandemia. Il morbillo oggi è eradicato o quasi anche mediante la vaccinazione pediatrica (sperimentata e studiata però, perché non emergenziale).

Non parlo da No Vax

Quindi che dire? Parlo da No Vax? Neanche un po’. Io mi faccio ogni anno il vaccino influenzale (ben studiato). Io dico solo che la vaccinazione over 60 dovrebbe sicuramente essere fortemente suggerita dal Parlamento (perché qui il Covid ha alta e progressiva letalità), dovrebbe essere consigliabile sopra i 50 anni, ma non obbligatoria. Ho fortissime perplessità che rasentano il pollice verso, per la vaccinazione dei più giovani, dei giovanissimi e dei bambini, soprattutto per quello che ho scritto prima.

Ma qui si tratta di uscire rapidamente dal tifo calcistico, dai conflitti di interesse (sociali, ideologici, politici ed economici), si tratta di non assecondare tentazioni autoritarie neanche troppo occulte e di ripristinare invece la logica del dubbio, del ragionamento, del dialogo e del confronto e non di lasciare come sempre la palla in mano al potere giudiziario come spesso succede in Italia dal 1992 in poi.

La logica del dubbio

L’ alternativa è una pericolosa deriva che secondo me potrebbe anche essere foriera di guai per la democrazia soprattutto in un Parlamento futuro che a breve sarà molto ridotto di numero e quindi facilitato e invogliato alle scorciatoie di questo tipo. Costruire è lungo e faticoso, distruggere tutto è un attimo.

Io faccio il medico e il ricercatore, sono stato educato e istruito a questi mestieri e ho una formazione personale libera, laica e non condizionata da alcunché. La Scienza vera non è sicuramente il Pensiero Unico anzi, è dubbio e confronto, è trasparenza dei dati e dei risultati e non oscuramento degli stessi. Chi vivrà vedrà.

Dott. Francesco Russo, Medico – Chirurgo, Ricercatore Confermato – Dipartimento di Scienze Chirurgiche

Università di Roma Tor Vergata

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