Crisanti: “Green pass ha fallito, Ffp2 obbligatorie sui mezzi pubblici”

Mentre nel Lazio sta per scattare l’irrazionale obbligo di mascherine all’aperto, Crisanti suggerisce l’uso esclusivo di mascherine Ffp2 sui mezzi pubblici

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti

Non fa sconti al “Governo dei migliori” e al suo Comitato Tecnico-scientifico, il professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di microbiologia e virologia di Padova.

Andrea Crisanti: il green pass ha fallito

“Il green pass non è risultato efficace per contenere la diffusione del virus e anche le restrizioni messe in atto fino adesso non sono stata in grado di bloccare la diffusione e le varianti”. Alla domanda se la tessera verde abbia fallito la sua missione di contenere il virus risponde lapidario: “Sì, ha fallito, non arresta il contagio. Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza soltanto le mascherine Ffp2 sono in grado di bloccare il contagio. Sui mezzi pubblici e in altri luoghi dovrebbe essere obbligatorio indossare solo le mascherine Ffp2 così in due settimane fermeremmo i contagi. Invece applichiamo un lasciapassare sociale tramite un test che ha una sensibilità tra il 50 e il 70%. Bisogna limitare l’uso di questi tamponi”.

Folla sulla metro B a Roma

Mascherine Ffp2 protezione al 98%

Sul Super green pass aveva affermato: “Vedo alcune misure di difficile applicazione, come quella che prevede l’obbligo del tampone sui mezzi di trasporto pubblico. Ma non era molto più semplice imporre la mascherina FFP2, che è facilmente riconoscibile e attiva anche un comportamento di sorveglianza sociale? Controllare chi si è tamponato sull’autobus è veramente difficile”. Sono le parole di Crisanti alle telecamere di  “Piazzapulita”su La7, a fine novembre 2021: “La mascherina FFP2 è molto più sicura, perché protegge al 98%. Questo obbligo del tampone sui mezzi di trasporto pubblico non l’ho proprio capito, perché si dovrebbe controllare uno a uno chi è tamponato”.

Insomma stando alle parole dell’esperto finora abbiamo sbagliato tutto, o quasi. La gestione dell’emergenza sanitaria da parte del Governo ha causato discriminazioni sul lavoro, tensioni sociali, proteste violente senza ridurre la trasmissione virale ma fomentando altresì il caos e il sospetto tra la popolazione. Intanto nel Lazio diventa obbligatorio indossare la mascherina all’aperto dal 23 dicembre, niente di più irrazionale per non diffondere un virus, niente di più logico se invece lo scopo è quello di diffondere panico e alimentare un clima di allerta morbosa.

Scriveva Marx nell’Introduzione del saggio “Per la critica dell’economia politica”, con riferimento alla celebre epigrafe all’ingresso dell’Inferno:

“Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell’inferno, si deve porre questo ammonimento: qui si convien lasciare ogni sospetto. Ogni viltà convien che qui sia morta.”

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