Dl Aiuti bis: dall’aumento delle pensioni al taglio del cuneo fiscale

Approvato il Decreto Legge Aiuti bis: aumentano le pensioni del 2%, si riduce il cuneo fiscale e viene riconfermato il taglio delle accise sul carburante

Ddl Aiuti bis aumento pensioni

È stato approvato nella giornata di ieri, 4 agosto, il Decreto Aiuti bis dal Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, insieme ai ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha illustrato le novità del decreto.

Aumento delle pensioni del 2%

Secondo l’ultima bozza del decreto le pensioni saranno rivalutate del 2% a partire dal 1° ottobre. Tuttavia, rispetto alle versioni precedenti del testo si è ristretta la platea dei beneficiari. Infatti, l’incremento “è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro lordi al mese”.

Come riporta Il Fatto Quotidiano nel suo articolo di approfondimento sul decreto, ”secondo i calcoli dei sindacati in ottobre gli assegni pensionistici riceveranno 10,49 euro in più lordi al mese, per le pensioni minime e 51,39 euro lordi mensili per quelli pari 5 volte la minima”. Dunque, “una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari a 19 euro lordi al mese”.

La proposta ha l’obiettivo di contrastare “gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche”.

Welfare: taglio accise sul carburante e raddoppio somma contrattuale esentasse

Tra i punti del decreto non può mancare il taglio delle accise sui carburanti come benzina e gasolio. L’intervento di 700 milioni di euro è stato prolungato fino al 20 settembre, poiché sarebbe scaduto il 22 agosto. Questo porterà a un abbattimento dei costi di circa 25 centesimi sul carburante. Mentre fino alla fine dell’anno è previsto il taglio al 5% dell’Iva sul gas.

Novità anche per il bonus sociale per energia elettrica e gas per i clienti domestici con un Isee inferiore a 12 mila euro e quelli in gravi condizioni di salute. Infatti, all’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) è stato affidato il compito di riformulare le agevolazioni, affinché rimanga inalterata la spesa energetica rispetto al trimestre precedente. Allora, a tal fine, saranno annullate “le aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW”. La medesima agevolazione sarà applicata anche alle utenze “con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi d’illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico

Sempre per il 2022, come riporta il quotidiano il Sole 24Ore, è stata reintrodotta per il welfare la norma per il raddoppio della “somma contrattuale esentasse a 516 euro” e l’esenzione dal Fisco i contributi contro il caro-bollette.

Questo significa che le agevolazioni e i contributi come il “credito d’imposta, pari al 25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel terzo trimestre 2022”, saranno riconosciuti “in relazione alla spesa per l’energia elettrica prodotta e autoconsumata nel terzo trimestre 2022” e non contribuiranno alla formazione del reddito.

Taglio del cuneo fino a 35 mila euro

Tra le altre agevolazioni proposte dal Decreto Aiuti Bis c’è il taglio del cuneo che si amplia dell’1,2% raggiungendo così il 2%. Come ha affermato anche il ministro dell’Economia Daniele Francoil taglio del cuneo comporta un onere netto per la finanza pubblica di 1,2 miliardi”. Un aumento in via eccezionale che è stato previsto dal 1° luglio fino al 31 dicembre che comporta agevolazioni per i lavoratori dipendenti con redditi sotto i 35mila euro.

Tanti altri punti come il bonus psicologico e trasporti sono stati introdotti nel decreto. Per il primo sono previsti 15 milioni, mentre per il secondo sono stati stanziati 101 milioni per gli abbonamenti dei trasporti pubblici.

Questo decreto ha lo scopo di contribuire alla riduzione dell’inflazione che in Italia si conferma a quasi l’8%. Un aumento da record rispetto agli anni precedenti.