Delitto di Arce, i Mottola denunciano la Bruzzone: ecco le “falsità e calunnie contro di noi”

“Abbiamo denunciato Roberta Bruzzone perché ha dichiarato falsamente quanto segue…”

la famiglia Mottola imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone

L'ex maresciallo Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco

L’omicidio di Serena Mollicone è un delitto rimasto irrisolto, commesso il 1 giugno del 2001 ad Arce in provincia di Frosinone. Il drammatico episodio suscitò un grande interesse nell’opinione pubblica, sia per la giovane età della vittima, appena 18enne, sia per il coinvolgimento di appartenenti all’Arma dei Carabinieri. La giovane scomparve il 1 giugno 2001 e venne ritrovata senza vita due giorni dopo in località Fontecupa, nel territorio di Fontana Liri (Fr).

Il processo per la morte della 18enne Serena vide l’assoluzione del maresciallo dei Carabinieri Franco Mottola, di suo figlio Marco, e della moglie Annamaria “per non aver commesso il fatto”. Furono assolti perché il fatto non sussiste anche gli altri due Carabinieri Vincenzo Quatrale, accusato di concorso nell’omicidio e Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento.

Quello che segue è un comunicato stampa dell’ex comandante della caserma dei Carabinieri di Arce, Franco Mottola e di suo figlio Marco Mottola, inviato al “Quotidiano del Lazio” dal noto criminologo e investigatore Professor Carmelo Lavorino, in qualità di Portavoce della Difesa Mottola.

Comunicato di Franco e Marco Mottola

“Eg. Prof. Lavorino, può comunicare ufficialmente in qualità di portavoce della nostra Difesa che la Bruzzone (Roberta Bruzzone, criminologa, frequente ospite in vari salotti televisivi) e “le Iene” (uno dei programmi televisivi più seguiti dal pubblico italiano, che si interessa di inchieste e servizi giornalistici) hanno messo in essere una campagna accusatoria diffamatoria contro di noi e che abbiamo già denunciato alla Procura di Perugia nel 2023 la Bruzzone (e altre persone) per falsa testimonianza, calunnia e diffamazione?

Basti citare che l’abbiamo denunciata perché ha dichiarato falsamente quanto segue:

1. Carmine Belli ha riconosciuto in Marco Mottola il ragazzo biondo mechato che strattonava Serena: Falso.

2. Il maresciallo Mottola il giorno del funerale ha prelevato Guglielmo Mollicone di propria iniziativa con l’intenzione di farlo sospettare come coinvolto: Falso, L’ordine venne impartito dal Capitano Trombetti.

3. Sul nastro adesivo che legava Serena non e’ stata rinvenuta nemmeno un’impronta, segno che il soggetto aveva una competenza forense… quindi..: Falso, sui nastri c’erano molti frammenti di impronte e impronte.
Questo perché ci sentiamo perseguitati dalla Bruzzone, da alcuni personaggi delle Iene. fra cui la Ruggeri, e da altre persone.
Naturalmente continueremo ad adire legalmente verso chi ci offende, diffama e calunnia.
Saluti.
Franco Mottola, Marco Mottola”.

Termina così la nota stampa scritta da Franco e Marco Mottola, prosciolti in primo grado dalle accuse per l’omicidio di Serena Mollicone.