Farmaci, prezzi in aumento: alcuni medicinali costeranno il doppio

Ad esempio il paracetamolo, i principali e più comuni antidolorifici, ma anche alcuni ansiolitici

Farmaci e soldi

La corsa dei prezzi coinvolge anche i medicinali e così arriva la stangata sui farmaci. Gli aumenti medi sono del 10% secondo La Stampa, ma alcuni medicinali vedono il raddoppio del costo, ad esempio il paracetamolo (antinfiammatorio e antipiretico) i principali e più comuni antidolorifici, ma anche alcuni ansiolitici.

Aumento dei prezzi dei farmaci, ecco quali

Il Cialis registra un aumento del 148,9%, paracetamolo (confezione di Tachipirina iniettabile) costa quasi 10 euro in più. Lievitano i costi del Delorazepam, antinfiammatori per la muscolatura come Muscoril di un euro, Domperidone, Toradol, Benzodiazepine come il Valium ansiolitico, Aspirina. La Vitamina C e altri integratori salgono del 2%, tra i farmaci il cui prezzo è aumentato dal 2022 al 2023. Si tratta dei medicinali fascia C, ossia quelli totalmente a carico del cittadino ma che prevedono l’obbligo di ricetta.

L’incidenza del costo del gas e dell’energia

Tra le cause più frequenti, mancanza e shortages di materiali e l’incidenza di energia e gas, secondo un’indagine di Farmindustria svolta da Il Sole 24 ore lo scorso mese.

Nelle scorse settimane abbiamo visto scarseggiare una serie di farmaci come per esempio gli antinfiammatori, gli antipiretici, gli antipertensivi, i diuretici, gli antibiotici di cui c’è stato un incremento forte della domanda per via degli alti livelli che hanno la circolazione di influenza e Covid.

“A dicembre 2022 il prezzo del gas è tre volte superiore la media del 2021 e nel corso dell’anno ci sono stati picchi di aumento del 600%. A questo si aggiunge il fatto che per i principi attivi il nostro paese dipende per il 75% dal far east, da Cina e India in particolare. Un quadro che non facilita gli approvvigionamenti, soprattutto in questa fase.

L’aumento dei costi di tutti i fattori della produzione e le difficoltà negli approvvigionamenti generano significative difficoltà a produrre per il 20% dei volumi”, dice Marcello Cattani, presidente Farmindustria.