Gigi Riva: Commendatore al Merito della Repubblica Italiana

Gigi Riva nel 1977 lasciò il calcio giocato a soli 31 anni e la maglia numero 11 del Cagliari venne ritirata per sempre

Il marciapiede era gremito e le vetrine dei negozi si vedevano a stento; la gente si urtava chiedendosi scusa reciprocamente, ma tutti andavano di fretta, come del resto avviene sempre il giorno che precede il Natale. Tutti corrono tranne un bambino che, seppur coperto da tante persone, riesce ad intravedere quello che cercava. Aspetta. Immobile. Poi uno spiraglio, finalmente. Il viso quasi schiacciato sulla vetrina dello studio di un fotografo importante, che da qualche giorno, sul piano rialzato del suo spazio espositivo, aveva collocato una piccola foto in bianco e nero con i bordi fustellati, illuminata, forse per caso, da un fascio di luce che rendeva ancora piu’ bella l’immagine, in primo piano. Era vero. C’era. Incredibile. Si guardò intorno, studiò la situazione, urtò un paio di anziane signore, e corse tra il marciapiede e la strada, rischiando, ma questa volta era lui ad avere fretta. Più di un chilometro senza fermarsi mai, per andare a chiamare il suo amico del cuore, che doveva aiutarlo nell’impresa. Quella foto doveva essere sua…

Tornò indietro insieme all’eccitatissimo compagno pronto a ricoprire il suo ruolo. Entrarono. C'era gente ma un solo commesso, lo distrassero e la foto sparì come per magia dall’impolverata vetrina e finì nelle loro tasche; si perchè scappando se la passarono uno con l’altro come se fosse il testimone di una difficile staffetta. Faceva freddo ma erano sudati. Si fermarono al buio coperti dal chiosco di un fioraio. Guardarono la foto, con gli occhi sgranati e con i volti segnati dalla fatica delle corse e dai sorrisi di soddisfazione. Ce l’avevano fatta. Tra le loro mani c’era l’immagine del terrore di tutte le difese, Gigi Riva, "rombo di tuono". Foto originale, non un ritaglio di giornale, non una figurina Panini, ma una foto vera, lucida come i loro occhi…

Stavano per terminare gli anni  ‘60, di lì a poco la Nazionale Italiana di Calcio vincerà gli Europei e poi diventerà vice campione del mondo in Messico.

Gigi Riva intanto vincerà lo scudetto con il Cagliari che sarà la sua unica squadra per tutta la carriera, dopo un avvio trascorso nel Legnano. Una vera bandiera, per la città di Cagliari, per tutta la Sardegna, e soprattutto per la Nazionale. Un Mito. Un esempio. Un Uomo. 315 gare con la stessa maglia e 164 gol. 42 partite con la maglia azzurra e 35 reti, con una straordinaria media realizzativa di 0,83 a partita. Esordio in nazionale a 20 anni nel 1965;  l'ultima il 19 giugno 1974 Italia-Argentina. Nel 1977 abbandonò il calcio giocato a soli 31 anni, quando un brutto strappo muscolare si sommò ai postumi di tanti altri infortuni subiti in carriera.

Poi la sua trasformazione in dirigente sportivo nella FIGC come accompagnatore prima e team manager dopo, nel periodo che va da 1990 al 2013.

La maglia numero 11 del Cagliari venne ritirata per sempre e l'ultimo ad indossarla fu Rocco Sabato.

Gigi Riva: Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana per meriti sportivi,Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Stella d’oro al Merito Sportivo …

I due bambini non si erano sbagliati e quella foto rubata, scattata all’aeroporto, di quel giovane calciatore vestito con una giacca scura ed una camicia bianca, senza cravatta, diventerà una delle cose più gelosamente custodite da uno dei due. Si persero di vista per 40 anni poi si ritrovarono per la magia di un social network, parlarono per ore, per giorni, raccontandosi tutta la loro vita, i loro problemi le loro angosce. Un giorno poi si diedero appuntamento per un caffe’ ad un bar del centro di Roma, era la vigilia di Natale ma non si scambiarono regali, solo la promessa di restare uniti e di trasformare la loro speranza in una solida amicizia. Uno di loro, al suo rientro a casa, cercò nervosamente le chiavi nella tasca della giacca e estrasse sorpreso una foto antica ma ben conservata: la foto di … Gigi Riva.

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