Gualtieri prometteva Roma pulita entro Natale: ma è di nuovo emergenza rifiuti

Il neosindaco di centrosinistra appena eletto prometteva di ripulire la capitale entro Natale invece è di nuovo emergenza rifiuti

Era il 21 ottobre quando entrava ufficialmente in Campidoglio il sindaco Roberto Gualtieri (PD), in seguito al ballottaggio che lo ha visto superare, nonostante l’altissimo livello di assenteismo, il candidato di centro destra Enrico Michetti. “Puliremo Roma in due mesi”, questa la solenne promessa di Gualtieri. Una Roma pulita entro Natale…da anni di emergenza rifiuti. Non sappiamo chi ci abbia creduto, probabilmente neppure lo stesso neosindaco, ma così stanno le cose.

Roma pulita entro Natale: una promessa da 40 milioni

Una promessa che costa ben 40 milioni di euro da spendere in un piano a 5 manovre di intervento: spazzare le strade, rimuovere le le discariche abusive, igienizzare i cassonetti, cura o potatura del verde sia verticale sia orizzontale, e infine la manutenzione ordinaria delle caditoie e dei tombini.

Infatti la spazzatura romana è complessa: non ci sono solo le microdiscariche ai lati dei cassonetti, c’è il tappeto di foglie autunnali (che causano ingorghi nei tombini e caditoie e così allagamenti), la questione del decoro dei parchi e del verde urbano.

E certamente anche la scarsa cultura del valore della raccolta differenziata tra molti cittadini, la quale, ci rendiamo conto, non può essere appresa in pochi mesi.

Le novità per Ama con l’amministrazione di centrosinistra

Con l’amministrazione Pd cambia però il fatto che Ama dovrà consultarsi con il dipartimento Lavori Pubblici e con l’assessorato all’Ambiente per una sinergia più efficace sulla città. Tuttavia la spazzatura, alla fine di novembre, è ancora dove si trova, forse anzi, la situazione peggiora.

Il 22 novembre anche AdnKronos, denuncia che la capitale sta di nuovo annaspando nella monnezza. Il problema è nella gestione ‘ultima’ dei rifiuti: “dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, e la parziale chiusura degli impianti di trattamento meccanico biologico dell’indifferenziato, e in assenza di impianti di riciclo, la Capitale deve periodicamente contrattare con le altre Regioni l’invio dei propri rifiuti da smaltire. E ora siamo nell’ennesima fase di passaggio tra una Regione e l’altra” come riporta AdnKronos.

E se è vero che le responsabilità di questa situazione chiamano in causa l’amministrazione romana degli ultimi decenni è anche vero che qualcuno ha fatto la solita promessa che non potrà mantenere.

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