Infettivologo Spallanzani: “In arrivo vaccini a virus inattivato anche in Italia”

Il dottor Mauro Zaccarelli dell’ospedale Lazzaro Spallanzani spiega anche quali sono le mutazioni che caratterizzano la “variante indiana”

Variante indiana, mutazioni e vaccini a virus inattivato. Abbiamo raccolto le parole del dottor Mauro Zaccarelli, infettivologo dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma per capire a che punto ci troviamo con la circolazione della variante e con la campagna vaccinale.

Quando una mutazione coincide con un’esplosione di casi: la variante indiana

“L’attenzione in questo momento è sulla cosiddetta “variante indiana”, chiamata così perché probabilmente originaria e molto diffusa in questo paese. Sappiamo che ci sono tante varianti in circolazione perché il virus muta continuamente, è normale e non c’è nulla di anomalo in questo. Quello che fa diventare una variante importante dal punto di vista sanitario è l’escalation dei casi. Quello che sta succedendo in India infatti è esattamente un’esplosione di casi che coincide con l’identificazione di una nuova variante del Sars-coV-2. Questa nuova variante è caratterizzata da due mutazioni della proteina Spike: una mutazione era già presente in modo diverso nella variante sudafricana e brasiliana ed è la mutazione 484. Nella variante indiana è una Q, cioè sostituisce l’acido glutammico con la glutammina.

Mentre nelle altre varianti brasiliana e sudafricana era una K. Quindi è simile a quella brasiliana e sudafricana ma al contempo differente.

L’altra mutazione della variante indiana è la 452, sito che non era stato per ora in nessun’altra mutazione importante. Quindi quello che può portare è tutto da scoprire. Abbiamo visto che ci sono tanti casi, ma questo non significa che sia solo a causa della variante. Ci sono altri fattori come la popolosità della nazione, le condizioni ambientali, la promiscuità sociale, la tipologia di pazienti colpiti.

Vaccini a virus inattivato in arrivo anche in Italia

Quello che sembra è che potrebbe essere associata a sintomi un po’ più gravi ma anche questo è da verificare. Per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini su questa variante sembra che il vaccino indiano che sta per essere messo in circolazione, sia efficace. Si tratta di un vaccino a virus inattivato, quindi differente da quelli che abbiamo in Italia.

Prossimamente arriveranno in commercio tanti vaccini a virus inattivato, ed è una buona cosa. Potrebbe essere meno sensibile alle nuove varianti. In Italia per ora non abbiamo comunque la variante indiana. Intanto si lavora anche al vaccino italiano.

Come ha detto il direttore sanitario Vaia praticamente tutti i casi di pazienti indiani positivi vengono inviati a noi per sequenziarli e capire se è presente la variante indiana. Dei positivi nell’area dell’Agro Pontino nessun caso sembra essere variante indiana. Ma gli studi sono in corso e ci vorrà ancora del tempo”.

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