La psicologia dello sport in provincia

Il virtuoso principio della psicologia dello sport, per cui l’obiettivo è la performance e non la vittoria

Quando i tifosi sono peggiori degli atleti, succede che una partita avvincente viene ricordata per i Carabinieri all'uscita degli spogliatoi. Il virtuoso principio della psicologia dello sport, per cui l'obiettivo è la performance e non la vittoria, può essere demolito soltanto da un arbitraggio immaturo e pretenzioso. Per questo, chi porta un numero sulla schiena ha il dovere morale di ricordare, per primo a se stesso, che lui non è quel numero, ma un uomo. E in quanto uomo non può assumere l'atteggiamento di chi, in una giungla, ostenta la legge del branco. Condividere la stessa maglia con altre 10 persone, poi, è ancora più oneroso. Prima di sventolarla, infatti, bisogna avere la certezza che questo non rechi danni a chi la porta con dignità e rispetto. Ogni oggetto impiegato nello sport ha una funzione. La bandierina del guardalinee, per esempio, serve per segnalare se la palla è ancora in gioco oppure no e a chi spetta l'eventuale rimessa in gioco. Come definire chi la brandisce a mo' di mazza, sì, di mazza, contro l'avversario su un campo verde? Del resto, anche il campo ha il suo perché. È dotato di linee di delimitazione e la sua area ha delle misure affatto lasciate al caso. Quindi, se qualcuno pensa che il campo di gioco prosegue fino agli spalti, agli spogliatoi e al parcheggio, be' questo qualcuno non conosce lo sport che crede di seguire.

La psicologia dello sport, applicata alle discipline che fanno gli ascolti da record sulla Pay tv, punta al benessere mentale dell'atleta e al supporto del gruppo, laddove vi sia una squadra. In provincia, lo scorso week end, una competizione sportiva ha regalato immagini amatoriali di personaggi abietti, che, sottotitolati in italiano, hanno violato i principi basilari propri della psicologia dello sport. La performance di chi ha lottato con dignità per la maglia, infatti, ha subito l'oltraggio di un branco che ha scambiato il campo da gioco per una giungla. Un'accozzaglia di qualunque cosa costituisce un gruppo, ma solo un insieme di uomini e donne può essere una squadra."

 

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