Lazio. Oggi lo sciopero della Sanità privata: “Media sopra il 70%”

Sindacati molto soddisfatti. E tornano a denunciare le pressioni delle aziende sui lavoratori, affinché non aderissero

Un grande successo, affermano i sindacati. Lo sciopero dei lavoratori della Sanità privata del Lazio ha registrato una partecipazione massiccia. Le motivazioni, del resto, sono gravi e numerose. Basti dire che il contratto nazionale di settore non viene rinnovato, e quindi ridiscusso, da ben 12 anni.

"L'adesione è molto alta, abbiamo punte dell'80 per cento e una media sopra il 70”, ha dichiarato all'agenzia Dire il segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, Natale di Cola. La platea di riferimento è composta da circa 25 mila lavoratori, impegnati in oltre 800 strutture. Tra queste il Policlinico Casilino, il San Raffaele, il San Carlo di Nancy, l'Idi, l'Irccs Santa Lucia, il Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina, e poi Villa Immacolata a Viterbo, il Gruppo Ini, il Nomentana Hospital, l'Aurelia Hospital, l'Ospedale Vannini delle Figlie di San Camillo, il San Pietro, Villa delle Querce, Villa Fulvia, il Policlinico Portuense, l'Ospedale Israelitico, il Regina Apostolorum, Villa Betania, Don Gnocchi, Don Guanella.

Oltre ad astenersi dal lavoro, non pochi degli scioperanti sono confluiti davanti alla sede della Regione per un presidio di protesta. “Sono arrivate più persone di quante ce ne aspettassimo – sottolinea lo stesso Di Cola – Le strade circostanti sono bloccate”. Una delegazione è in attesa di essere ricevuta presso l’Assessorato alla Sanità.

“I lavoratori – conclude il segretario della Fp Cgil, riprendendo un tema che aveva già sollevato nei giorni scorsi – stanno scioperando ugualmente nonostante in tante di queste strutture, da parte dei datori di lavori, ci sia stato un tentativo di boicottaggio”.

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