Le Feste natalizie a tavola tra Germania, Francia, Spagna e Inghilterra

La locandina di Apicio è la rubrica di enogastronomia di Domenico di Catania, consulente economista e chef

Paese che vai, tradizioni di Natale che trovi: tradizioni gastronomiche fra la Germania, Francia, Spagna e Inghilterra

L’anno scorso a Natale proposi un giro per le città italiane descrivendo i piatti tipici della tradizione, appunto, natalizia, quest’anno sono appena tornato dalla Germania e sentendomi un po’ “cittadino europeo” mi piace l’idea di descrivere al lettore le tradizioni nelle nazioni europee che conosco meglio notando che dappertutto viene celebrato con specialità gastronomiche preparate appositamente o esclusivamente per l'occasione. Voglio partire con questo viaggio proprio dalla Germania.

Feste di Natale a tavola in Germania

La prima immagine che mi viene in mente sono gli occhi felici dei bambini in giro per i famosi mercatini natalizi, WEIHNACHTSMARKTE, mentre il profumo del gluhwein ( un vino speziato) avvolge tutti con la sua scia calda, dolce quasi esotica e come la migliore tradizione mitteleuropea, i dolci fanno la parte del leone tra le specialità natalizie dai bastoncini al profumo di vaniglia Vanillekipferl ai Lebkuchen con zucchero di canna, miele e burro, al classico dolce Stollen con la sua pasta dolce, ricca di burro canditi, mandorle e uvetta passa. Quest’ultimo è il dolce più rappresentativo e diffuso del Natale tedesco e vanta una lunga storia nella cultura germanica, la prima documentazione risale al 1329 a Naumburg ma solo nel 1474 viene citato in un manoscritto trovato a Dresda, infatti il dolce viene chiamato Dresdner Stollen ottenendo l’IGP (indicazione di origine protetta). Nel corso degli anni da un semplice pane dolce è diventato un dolce ricco e ogni zona lo caratterizza con vari ingredienti come la ricotta, il vino, il marzapane ecc.

Feste di Natale a tavola in Francia

Sempre in tema di profumi anche la Francia si inebria con il profumo di burro che regna nell’aria, la Vigilia di Natale, quando tutte le famiglie si riuniscono e la tradizione nel gustare un buona parte delle tipiche specialità della stagione si comincerà con un assaggio di formaggi e marmellate speziate per accompagnare, patè della casa, una insalata normanna con frutti di mare e una quiche classica che alla cena di Natale non manca mai sulle tavole francesi. Una buona Soupe à l'oignon (zuppa di cipolle) e a seguire l'anatra all'arancia con un Gratin dauphinois e una fresca insalata con brie, finocchio e arancio

Per finire i 13 dolci secondo la tradizione provenzale, 13 come il numero dei commensali dell’Ultima Cena secondo la tradizione cattolica, ma con varietà di dolci da tutta la Francia : macaron, creme broule, tartaten, l'immancabile Buche de Noel, i Schowowebrete i “quattro mendicanti”: mandorle, noci, nocciole e frutta secca, simbolo dei quattro ordini monastici e frutta che affogheremo nella fontana di cioccolata.

Ma il piatto natalizio per eccellenza in Francia è la galette des rois (“torta dei re”), un dolce a base di pasta sfoglia con un ripieno di crema alla mandorla. Si usa nascondere al suo interno una statuina di porcellana o di gesso che rappresenta una figura del presepe. Chi trova questa statuina viene incoronato “re della festa”.

Nelle regioni settentrionali della Francia si prepara spesso la fressure de porc, pietanza a base di carne e interiora di maiale.

Feste di Natale a tavola in Spagna

Il ricordo olfattivo che ho della Spagna durante il Natale “Navidad” è delle nocciole tostate, della vaniglia , della cannella e del caffè utilizzate in tutte le pasticcerie infatti i dolci tipici sono il torrone e il Polvorones, preparato con limone, cocco e caffè.

Le pietanze classiche del Natale spagnolo sono l’escudella i carn d’olla, una zuppa di verdura e carne, e il tacchino con frutta glassata al forno. Non dappertutto in Spagna si celebra la vigilia del Natale, e a seconda delle diverse Comunidad, il pasto “rinforzato” può avere luogo la sera prima o il giorno stesso. In Catalogna e in quasi tutto il levante, la Noche Buena (la sera del 24 dicembre) praticamente non si festeggia. Il 25 dicembre, invece, è il giorno buono per banchettare, ma non quello per i regali che per i bambini di tutta la Spagna, e per gli adulti, arrivano il 6 gennaio con i Re Magi.

Tornando al giorno di Natale il pranzo comincia con una zuppa brodosa di una consistenza e contenuto calorici rilevanti. La escudella (così si chiama questo brodo in catalano) si ottiene facendo cuocere per molte ore in una pentola fonda: patate, cavolo, carne di manzo, maiale, gallina, agnello, lardo e salsiccia. Quando il brodo è pronto si cola e vi si fa cuocere della pasta a forma di grossa conchiglia (galets, in catalano). Dopo questo primo piatto “leggerino”, si passa al tacchino ripieno. A Santo Stefano (26 dicembre), si preparano con la carne rimasta del giorno prima i “cannelloni” (canelons), d’origine italiana ma preparati soltanto con le carni (gli avanzi) e fatti cuocere al forno in abbondante besciamella. A Valencia e Murcia le carni si servono macinate con pinoli e in forma di grosse polpette, las albondigas. Nelle Isole Baleari, il giorno di Natale si commemora mangiando tacchino ripieno o maialino da latte.

Feste di Natale a tavola in Inghilterra

Appena penso il Natale a Londra la mente mi riporta a una strana tradizione quella del “Merry Christmas and … pull a cracker” infatti se andate a Londra di questi periodi e vi venisse chiesto di … tirare un cracker, non sorprendetevi. Il cracker natalizio nasce nel lontano 1845 da un produttore di dolci di nome Tom Smith che, partendo dall’idea dei bon bon francesi, ha arricchito i suoi pasticcini con un piccolo motto o enigma. Sono diventati un vero e proprio emblema del Natale inglese, però, quando il loro inventore li ha resi, nel vero senso della parola, più esplosivi. Una notte, infatti, mentre era seduto davanti al camino, il sig. Smith si è lasciato ispirare dalle scintille e crepe provenienti dal fuoco e ha pensato che sarebbe stato molto più divertente se i suoi dolci potessero aprirsi con un botto. Ed è così che il cracker di Natale è diventato un tubo di carta colorata, ritorto su entrambe le estremità e riempito con un enigma o un giocattolo, che accompagna ogni posto a sedere sulla tavola della cena natalizia e che rende i festeggiamenti ancora più “scoppiettanti”. La tradizionale cena di Natale prevede arrosto di tacchino con patate, arrosto di manzo o di oca e cavolini di Bruxelles. Per dessert viene servito il budino di Natale o la mince pie, un dolce di pasta frolla ripieno di frutta.

In effetti in tutti i paesi europei e del mondo le vetrine dei negozi si colorano di luci colorate, l’atmosfera diventa più gioiosa e si respira un’area calda e di accoglienza, spero che nel cuore di tutti voi rimanga questa magia delle Feste natalizie, tutti i giorni dell’anno.

Auguri e Buone Feste!

Domenico di Catania

Food Consultant

388.1220881

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