Mafia Capitale, nuovo terremoto. Arresti eccellenti a Roma

Nei guai esponenti del calibro di Gramazio, Ozzimo, Tassone, Coratti, Tredicine, Pedetti e Caprari

Un altro terremoto scuote la politica romana ed è ancora una volta l'inchiesta Mafia Capitale, con il secondo capitolo dell'inchiesta "Mondo di Mezzo", a gettare pesanti ombre sul sistema politico-economico che governa la città. Tra i 44 arrestati, 19 in carcere e 25 agli arresti domiciliari, figurano esponenti di n certo peso. Tra questi ll'ex presidente del Consiglio Comunale, Mirko Coratti, Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa di Roma Capitale, Andrea Tassone, ex presidente del X Municipio (Ostia), Luca Gramazio, ex consigliere regionale e di Roma Capitale, i consiglieri comunali Giordano Tredicine e Massimo Caprari e anche Pierpaolo Pedetti, consigliere Pd e presidente della commissione Patrimonio e politiche abitative, e Franco Figurelli, ex capo segreteria dell'assemblea capitolina.

Secondo gli inquirenti, particolarmente delicata è la posizione di Gramazio, accusato di "svolgere una funzione di collegamento tra l’organizzazione la politica e le istituzioni", pianificando "le strategie di penetrazione nella Pubblica Amministrazione". Gramazio viene definito come "esponente della parte politica che interagiva, secondo uno schema tripartito, con la componente imprenditoriale e quella propriamente criminale".

Nelle indagini spicca anche la figura di Luca Odevaine, che sarebbe stato in grado “di garantire consistenti benefici economici ad un ‘cartello’ di imprese interessate alla gestione dei centri di accoglienza, determinando l’esclusione di imprese concorrenti dall’aggiudicazione dei relativi appalti".

Sarebbe stata accertata, inoltre, la centralità, nelle complessive dinamiche dell’organizzazione mafiosa diretta da Carminati, di Salvatore Buzzi, "riferimento di una rete di cooperative sociali che si sono assicurate, nel tempo, mediante pratiche corruttive e rapporti collusivi, numerosi appalti e finanziamenti della Regione Lazio, del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate".

Nel nuovo filone dell'inchiesta emerge nuovamente il ruolo delle imprese che facevano riferimento allo stesso Buzzi, le quali si occupavano dell' accoglienza dei profughi e dei rifugiati, della raccolta differenziata, dello smaltimento dei rifiuti e della manutenzione del verde pubblico, oltre che dei lavori connessi all’emergenza maltempo a Roma e le attività di manutenzione delle piste ciclabili.

Lascia un commento