Meteo, imbiancato l’Appennino laziale

Imbiancati i principali comprensori della nostra regione

Finalmente un po' di inverno sull'Appennino laziale. Sembra paradossale esprimersi in questi termini il 3 gennaio ma la realtà dei fatti é  questa: una normale nevicata fa notizia dopo un dicembre quasi del tutto secco dal fronte delle precipitazioni.

L'alta pressione ha dominato la scena in modo quasi ininterrotto e, come avviene in questi casi, pioggia e neve sono utopia e il freddo si percepisce soltanto al mattino nelle valli, mentre in montagna le anomalie termiche positive sono garantite. Ma da ieri qualcosa é cambiato nello scacchiere barico: la coriacea alta pressione ha modificato la sua posizione, "migrando" verso ovest e iniziando a espandersi lungo i meridiani, creando così le condizioni favorevoli per l'ingresso di una blanda perturbazione nordica.

Se al piano e alle medie latitudini l'ingresso del fronte ha comportato un iniziale richiamo di correnti miti sud-occidentali, in montagna, grazie alle temperature più basse e al discreto contributo di aria fresca scandinava, é  comparsa decisa la neve. I comprensori più elevati della nostra regione come Campo Catino, Campo Staffi e il Terminillo hanno visto accumuli abbondanti ma la neve si é  spinta fino al Monte Livata e a Campaegli di Cervara, come testimoniano le webcam. Per i prossimi giorni si profila una ragguardevole irruzione fredda da parte di un nocciolo gelido di aria russo-scandinava.

Tuttavia sulle nostre montagne, e men che meno sul resto della regione, non si prevedono nevicate, eccezion fatta per i settori più orientali, dove si attendono comunque fenomeni deboli, o al più moderati. Discorso completamente diverso per il versante adriatico: qui sono attese nevicate fino al piano, o addirittura al livello del mare. Il Lazio resterà protetto grazie, o per colpa a seconda dei "gusti" meteorologici, dall' Appennino abruzzese. In ogni caso bisognerà coprirsi, perché le temperature scenderanno notevolmente.

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