Monopattini. Parigi, Londra e Madrid battono Roma sul rispetto delle regole

Nella Capitale 7 volte su 10 i monopattini sono parcheggiati in violazione delle norme

In due su un monopattino a Roma

Due ragazzi su un monopattino, comportamento vietato dalle regole dello sharing

Parigi, Londra e Madrid battono Roma sul fronte del corretto uso dei monopattini in sharing. Lo afferma una ricerca condotta da Consumerismo No Profit che ha messo a confronto numeri e abitudini sull’utilizzo di tale mezzo di locomozione sempre più diffuso nelle capitali europee.

In due su un monopattino a Roma
Due ragazzi sul monopattino, comportamento vietato dalle regole dello sharing

Lo studio ha preso in considerazione il numero di operatori attivi nel settore dei monopattini in sharing nelle principali città, i noleggi quotidiani, la quantità di mezzi a disposizione degli utenti, le dimensioni delle capitali e, soprattutto, come i monopattini vengono parcheggiati lungo le strade dagli utenti che ne fanno uso.

Parigi al primo posto

Nel primo semestre 2022 e nonostante 15mila monopattini in sharing, la quota dei parcheggi selvaggi è scesa sotto al 4%.

La città che esce vincitrice dal confronto è Parigi: la capitale francese grazie alle politiche adottate dall’amministrazione ha visto una riduzione del 46% dei parcheggi scorretti di monopattini, ovvero i parcheggi effettuati al di fuori delle zone indicate per la sosta e lo stallo. Nell’anno 2019 a Parigi i parcheggi errati e in violazione delle norme stradali superavano il 50% del totale.

Londra

Ottima performance anche per Londra, che registra un tasso di parcheggio errato di circa il 3%: la capitale inglese dispone però di una quantità di monopattini in sharing inferiore a Roma e Parigi in proporzione al numero di abitanti, e anche il basso numero di noleggi quotidiani si ripercuote sulla sosta dei monopattini.

Madrid

Madrid si presenta invece con un numero eccessivo di operatori (17), una proporzione monopattini/abitanti inferiore rispetto alle altre città (8.000 mezzi disponibili per circa 3,2 milioni di residenti), e registra un elevato tasso di disagio e parcheggio scorretto (60%), dovuto anche alla non educazione degli utenti.

Roma

A Roma operano 7 società di sharing per un totale di 14.500 monopattini in circolazione. Quasi la stessa quantità di mezzi di Londra, ma quasi tutti concentrati senza regola nelle zone centrali, nonostante il numero di abitanti sia 1/3 rispetto alla capitale inglese e la città eterna si estenda per un’area inferiore del 22,3% – spiega Consumerismo – Nei primi 4 mesi del 2022 si sono registrati nella capitale italiana oltre 1.650.000 noleggi per un totale di circa 4 milioni di km percorsi.

La maggior parte dei noleggi avviene nella zona centrale della città per una durata media di 12 minuti e 2 km percorsi. Numeri che si riflettono sull’elevato tasso di sosta scorretta dei monopattini, che a Roma si stima raggiunga il 69% del totale, ossia quasi 7 monopattini su 10 vengono quotidianamente parcheggiati in violazione delle norme del Codice della strada.

Sosta selvaggia monopattini, esperimento sociale a Roma

Consumerismo No profit ha deciso di contribuire a risolvere il fenomeno della sosta selvaggia dei monopattini a Roma lanciando, in collaborazione con l’operatore Dott, un esperimento sociale denominato Consumerismo Monitor’, che prenderà avvio nei prossimi giorni: i fruitori del servizio di monopattini in sharing Dott che parcheggeranno fuori dalle aree consentite o in maniera scorretta in violazione del codice della strada riceveranno un “allert” direttamente sul proprio smartphone mediante notifica Push attraverso l’app dell’operatore.

In caso di reiterazione del comportamento scorretto, la seconda volta riceveranno una guida al parcheggio nel rispetto delle regole mediante una mail dedicata e personalizzata.

In caso di terza violazione, verranno incentivati a frequentare un corso di guida obbligatorio organizzato nell’autunno del 2022. “Crediamo fortemente che per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione e beneficiare quindi delle aree che verranno liberate – oltre che degli evidenti effetti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità delle città – occorra incentivare l’uso della micromobilità condivisa, ma sempre e solamente nel rispetto degli altri cittadini e delle regole comuni” ha spiegato il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele. (Com/Mel/ Dire)