Musei, Le guide turistiche sono contrarie alle domeniche gratuite

“Con il sistema attuale, si verifica una perdita di introiti per le casse pubbliche che riteniamo ingiustificato”

Nel merito del dibattito in corso, Federagit Confesercenti-Associazione di categoria delle Guide turistiche di Roma in una nota esprime "netta contrarietà nei confronti della gratuità concessa nei mesi di alta stagione, quando i grandi attrattori come il Colosseo sono già presi d'assalto. Le domeniche gratuite hanno comportato effetti negativi sulla sicurezza delle persone e dei monumenti.

Al Colosseo, quando all'interno si raggiunge il limite di 3.000 persone, viene bloccato l'ingresso, le file si allungano quindi in maniera esagerata. Oltre al pesante disagio per persone anziane e bambini di stare sotto il sole o sotto la pioggia, le lunghe file di visitatori in attesa di passare per il metal detector, diventano un facile bersaglio per eventuali terroristi. La sospensione delle prenotazioni in quelle giornate ha aggiunto altro disagio".

Secondo le guide "le gratuità devono essere concentrate unicamente nella bassa stagione tra novembre e febbraio (a eccezione dei periodi delle feste). In tal modo la gratuità può funzionare da fattore di de-stagionalizzazione, attraendo visitatori nei mesi di bassa stagione. Questo avevamo scritto alla Direzione del Parco Archeologico del Colosseo già il 15 marzo 2018, in tempi non sospetti, ossia prima che il dibattito sconfinasse, in alcuni casi, in posizioni a favore di un ministro o contro un altro ministro.

La nostra presa di posizione non ha nulla a che vedere con la propaganda partitica, ma è frutto dell'osservazione dei fatti: in alta stagione con la domenica gratuita, la visita del Colosseo è un vero incubo che non permette di apprezzare quanto si visita. C'è pertanto bisogno di un adattamento dello strumento, alla luce dell'esperienza". La gratuità, dicono anche le Guide turistiche, "può essere un utile strumento per promuovere monumenti e musei visitati meno di quanto potrebbero (diffondendone un'adeguata informazione)".

Per Francesca Duimich, presidente Federagit Roma, "nella Capitale i turisti sono tutti in fila e poi accalcati per vedere tre monumenti, quando ce ne sono centinaia di grandissimo interesse. Per una gestione adeguata dei flussi turistici, c'è enorme bisogno di una promozione che faccia intendere all'immaginario turistico internazionale (che ha assimilato certi doveri del turista, in inglese i cosiddetti 'must see'), che sono molte altre le creazioni dell'ingegno umano degne di interesse.

Ci sembra valida la decisione di lasciare l'autonomia ai direttori dei Musei, in modo che possano adattare questo strumento alle specificità del monumento". E ancora: "Per chi sostiene che le famiglie vengono penalizzate dalla decisione di abolire le domeniche gratuite, ci sono varie offerte di cui tenere conto. Per i minori di 18 anni provenienti da tutto il mondo, i musei di proprietà statale garantiscono già la gratuità per tutto l'anno.

Per i cittadini Ue tra i 18 e 25 anni è previsto il biglietto ridotto. A Roma ci sono ben quattro musei di proprietà del Comune che sono gratuiti tutto l'anno. Con la card dal costo annuo di 5 euro, i residenti possono visitare tutti i musei e siti di proprietà del Comune (una ventina, tra cui i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano, l'Ara Pacis – cf. www.museiincomune.it). Per le Chiese a Roma, che contengono opere di immenso valore, diversamente da altre città, la visita è gratuita. C'è quindi da scoprire e usufruire di un'offerta culturale notevole".

Il patrimonio culturale, cosi' infine le guide turistiche, "costituisce parte dell'identità culturale collettiva delle comunità. Riteniamo che le gratuità e le promozioni dovrebbero essere pensate per favorire la conoscenza delle proprie radici culturali. I monumenti hanno bisogno di manutenzione, restauri, anche solo tenerli aperti comporta un costo che non può essere sottovalutato.

Con il sistema attuale, si verifica una perdita di introiti per le casse pubbliche che riteniamo ingiustificato. Mentre il Colosseo è affetto da quello che è stato chiamato 'over-tourism', eccesso di turismo, non comprendiamo il senso di permettere a masse di turisti stranieri di non pagare le visite che effettuano. Se i turisti spendono centinaia o migliaia di euro per effettuare il loro viaggio, sarebbe giusto lasciare qualche euro per mantenere e restaurare i monumenti che visitano". (Com/Dip/ Dire)

Lascia un commento