Omicidio Pamela: “Oseghale mi chiese se volevo stuprarla”

Intercettato un colloquio tra gli accusati: “Il 30 gennaio Innocent mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva”

Un'altra intercettazione a carico di Innocent Oseghale, il nigeriano in carcere perché accusato dell'omicidio della 18enne romana, Pamela Mastropietro.

Come viene riportato da "La Repubblica", è stato intercettato un colloquio tra Lucky Awelima e Desmond Lucky, i due connazionali di Oseghale detenuti con l'accusa di aver partecipato all'omicidio di Pamela: "Il 30 gennaio Innocent mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva".

Queste le parole di Lucky Awelima, riportate nella nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio a carico di Oseghale. Restano ancora da chiarire la dinamica e il movente del delitto. 

Pamela era scappata dalla comunità Pars di Corridoni, e dopo avere assunto una dose di eroina è stata stordita, violentata e uccisa con due coltellate al fegato. Il corpo è stato poi fatto a pezzi e nascosto in due trolley. Le indagini non sono ancora concluse, gli indagati, Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima, sono tutti e tre di origine nigeriana.

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