Omicidio Willy, appello slitta al 27 aprile: una carta scagionerebbe Gabriele Bianchi

“Siamo convinti che l’impianto accusatorio reggerà anche nel processo di secondo grado” (Legali della famiglia di Willy)

Ingresso della Corte di Appello di Roma

Corte d'Appello di Roma

Il processo di secondo grado presso la Corte d’Appello di Roma per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, è stato posticipato al 27 aprile. La prima udienza si sarebbe dovuta tenere nella giornata di oggi, 28 marzo, ma la Corte d’Assise d’Appello è in scadenza nella sua corrente formazione e il presidente Capoza ha così deciso di rinviare.

Spunta una nuova carta

I legali di Gabriele Bianchi, Ippolita Naso e Valerio Spigarelli, approfitteranno del rinvio per avere tempo e modo di depositare agli atti una nuova carta e richiedere in virtù di ciò di aggiornare il dibattimento. La difesa vuole rivalutare e riscrivere i fatti alla luce di questo importante documento, senza limitarsi a riconfigurare gli atti del processo di primo grado.

La carta in questione è una querela sporta da Samuele Cenciarelli, l’amico di Willy che con il suo corpo si mise davanti a lui per cercare di fermare e attenuare i colpi inferti dai due fratelli Bianchi. In questa prima versione dei fatti, Cenciarelli spiega che fu lui a subire il primo calcio da parte di Gabriele Bianchi, calcio che, secondo l’accusa, provocò le prime lesioni mortali a Willy.

Riscrivere la dinamica dell’aggressione

Gli avvocati della difesa proveranno a fare leva su questa querela che, fino a questo momento, non era entrata negli atti del processo di primo grado. L’obiettivo è quello di rivedere la dinamica dell’aggressione redistribuendo, nella versione dei legali dei fratelli Bianchi, le colpe tra tutti gli imputati.

Infatti, oltre ai fratelli Marco e Gabriele Bianchi condannati alla pena dell’ergastolo, sono stati condannati rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione Francesco Belleggia e Mario Pincarelli per concorso in omicidio.

Il legale della famiglia di Willy

Questa decisione presa da parte del presidente della Corte d’Appello di Roma non sembra aver scoraggiato l’avvocato della famiglia di Willy: “Siamo convinti che l’impianto accusatorio reggerà anche nel processo di secondo grado. La questione è legata alle condanne all’ergastolo. Ci aspettiamo la conferma dell’affermazione delle responsabilità degli imputati”.