Peste Suina, Asl chiede l’abbattimento dei maiali della Sfattoria di Roma  

Il rifugio ha fatto ricorso al Tar, chiedendo inoltre a Mattarella di intervenire e non lasciare abbattere i propri animali

Alcuni maiali in un prato

La Sfattoria degli Ultimi di Roma, rifugio che possiede circa 100 tra maiali e cinghiali ha pubblicato oggi, 9 agosto un post su Facebook nel quale riporta che l’Asl di Roma ha richiesto di abbatterli tutti. Tutti gli animali presenti sono stati tutti salvati da diverse situazioni di maltrattamenti.

Il post della Sfattoria degli Ultimi

Ecco le loro parole: “Con il più triste sentimento che si possa provare, informiamo tutti che abbiamo appena ricevuto da parte della Asl Rm1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali della Sfattoria. I nostri avvocati stanno già provvedendo a inoltrare il ricorso al Tar contro l’ordinanza. Ora più che mai vi preghiamo di aiutarci, in ogni modo”

Alla base della battaglia legale tra le parti è la crescita esponenziale della peste suina, che è causa di paura per la Regione Lazio. La difesa dei proprietari della Sfattoria è la seguente: “Noi non siamo un allevamento, i nostri sono animali d’affezione microchippati”, dichiarano riferendosi direttamente al Presidente Mattarella

Le creature a rischio sarebbero in totale 130, comprendendo maiali e cinghiali, salvati curati e recuperati dalle strade della Capitale.

La dichiarazione di Paola Samaritani

La signora Paola Samaritani del rifugio La Sfattoria degli Ultimi dichiara: “La Asl Roma 1ci ha consegnato un’ordinanza impositiva di abbattimento motivandola con il rischio legato alla presenza della zona rossa per la peste suina e quindi sostenendo la necessità di dover provvedere all’abbattimento così come se si trattasse di un allevamento.I nostri animali, invece, sono iscritti nella Bdn (banca dati nazionale) come Pet, cioé animali di affezione e sono tra l’altro tutti microchippati. I nostri animali sono sanissimi e tutti regolarmente vaccinati come previsto dalla legge. Abbiamo inoltre adottato misure di biosicurezza stringenti: accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l’ingresso in stalla”.

La Samaritani continua dicendo: “Il rischio ora è che le autorità possano venire in qualunque momento e abbattere gli animali con l’elettroshok. Questo renderebbe vano il nostro tentativo di opporci a questa decisione assurda e crudele davanti al Tar del Lazio. Chiediamo quindi a tutti gli amici de La Sfattoria e a chi è sensibile al tema della crudeltà contro gli animali di far sentire la propria voce. Vorremmo intanto avanzare un appello ‘morale’ al Capo dello Stato: blocchi, lui che può, questa inutile mattanza”.

La raccolta firme

 La Sfattoria degli Ultimi, che conta circa 50 dipendenti, ha avviato una raccolta firme sul portale change.org per impedire l’abbattimento degli animali grazie al quale hanno raggiunto già 25.000 firme.