Peste suina. Regione Lazio, D’Amato: siamo arrivati a 10 casi conclamati

A Roma sono presenti troppi cinghiali. “Sì, ma c’è anche un ciclo dei rifiuti che deve essere chiuso” (Assessore alla Sanità del Lazio)

cinghiali a Roma

Cinghiali a Roma

“Siamo arrivati a 10 casi conclamati di peste suina. Ieri c’è stata una importante ordinanza che delimita l’area e dà anche indicazioni chiare su chi deve fare cosa. Dobbiamo affrontarla come un grande lavoro di squadra tra tutte le istituzioni competenti: Regione, Comune di Roma e Comuni limitrofi e ministero della Salute, prefettura e l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

cinghiali a Roma
Cinghiali a Roma

Problema di sanità pubblica, igiene pubblica, decoro e sicurezza

Dobbiamo sentirci tutti uniti per affrontare questo problema di sanità pubblica, di igiene pubblica, di decoro per la città e di sicurezza”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, interpellato dalla Dire sul tema a margine del 51esimo Congresso nazionale della SIVeMP (Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica), che si è aperto oggi a Roma.

Peste suina anche problema economico

La peste suina è anche un problema economico? “C’è una filiera economica che ne risente molto, quella produttiva che riguarda soprattutto la carne suina. C’è anche, però, un tema di igiene e un tema di avere una reputazione all’estero – spiega D’Amato – che oggi purtroppo a causa di questa peste suina non è molto appropriata. Dobbiamo lavorare intensamente e ridurre il numero di questi animali che purtroppo oggi ha superato evidentemente un equilibrio in natura”.

D’Amato: A Roma troppi cinghiali, ma ciclo dei rifiuti deve essere chiuso

A Roma sono presenti troppi cinghiali. “Sì – conferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio – ma c’è anche un ciclo dei rifiuti che deve essere chiuso. Avere rifiuti a terra favorisce la proliferazione di questi animali. In questa ordinanza ci sono sia delle disposizioni chiare nei confronti di chi gestisce il ciclo dei rifiuti – conclude D’Amato – che un piano di abbattimento selettivo”. (Cds/ Dire)