Realtà i treni a energia solare, biogas, idrogeno; e il vento? In Cina

L’utilizzo di energie rinnovabili in ambito ferroviario è già realtà da anni, con grande successo

Nel mondo, la domanda di energia cresce in modo esponenziale e, al tempo stesso, cresce anche l’urgenza di ridurre la CO2 e conseguentemente combattere l’effetto serra e diminuire le emissioni in atmosfera di sostanze dannose per la salute e l’ambiente che hanno l’effetto di alterare il clima. Le due esigenze sembrano difficilmente conciliabili eppure l’utilizzo delle energie rinnovabili diventa sempre più la soluzione che può salvare il pianeta.

Le energie rinnovabili sono fonti di energia il cui utilizzo non intacca, né pregiudica le risorse naturali, sono fonti di energia che, in linea di massima, si rigenerano dopo ogni ciclo di utilizzo o non ne hanno necessità diventando, quindi, inesauribili. Molte fonti rinnovabili sono disponibili in natura e non risentono del loro sfruttamento come ad esempio accade per l’energia solare, eolica, geotermica. Eppure ritroviamo l’utilizzo, forse in modo inaspettato, di tali energie sulle rotaie, nel mondo ferroviario infatti è già realtà quella di treni che arrancano sui binari non più alimentati da combusibili fossili ma da energie rinnovabili, non inquinanti e, pertanto, a impatto ambientale zero.

Facciamo un breve excursus su tre esempi, in tre diverse zone del mondo dove l’applicazione di energie rinnovabili è avvenuta in modo encomiabile, partendo dall’Australia in cui uno storico convoglio ferroviario è stato trasformato in un nuovo convoglio alimentato al 100% da rinnovabile; il treno fa la spola fra il centro cittadino di Byron Bay, cittadina balneare del Nuovo Galles del Sud, alla zona turistica ricca di resort lungo tre chilometri di binari che non sono tanti ma danno il la all’utilizzo di energie alternative anche nel mondo ferroviario.

Il convoglio, che originariamente era alimentato proprio da motori diesel, può contare su un impianto solare da 30 chilowatt, un sistema di accumulo e una stazione di ricarica. I pannelli solari integrati alla locomotiva e ai tetti delle carrozze sono di 6,5 chilowatt, il generatore solare installato a bordo è alimentato da una batteria da 77 chilowattora. Il buon esempio dell’Australia ha stimolato manager e tecnici britannici e dal 2020 le ferrovie del Regno Unito potrebbero aprire alle rinnovabili, generando un risparmio annuo di 5 milioni di sterline per le compagnie nazionali.

Il secondo esempio è quello di una tratta ferroviaria svedese alimentata con il biogas bovino; il treno, che ogni giorno percorre gli 80 km da da Linnkoeping a Vaestervik,  funziona con il metano prodotto dagli scarti di un mattatoio; non si tratta né di un progetto né di un prototipo ma di una tratta ferroviaria perfettamente funzionante: un esempio unico al mondo. Il biogas utilizzato dal convoglio è quello realizzato attraverso circa un mese di decomposizione delle parti di bovino scartate da un grande macello di Linnkoeping, prevalentemente grasso, interiora e organi. Secondo un calcolo approssimativo, dagli avanzi di una sola mucca si ricava biogas sufficiente a percorrere circa 4 chilometri. Per il momento alimentare il treno con questo metano particolare costa ancora un buon 20% in più rispetto al diesel tradizionale, ma il sovrapprezzo andrà diminuendo con l’ulteriore prevedibile crescita del costo del petrolio. Sin da ora il biogas ha però il grosso vantaggio di ridurre le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale.

Il terzo esempio, più recente, proviene dalla Germania, si tratta di un progetto a “emissioni zero”, che non produce rumore ed emette solo vapore acqueo e acqua condensata. L’autonomia è di mille chilometri è prodotto dalla Alstom ed è stato testato su una rotaia dalla francese Alstom, due treni hanno iniziato a viaggiare lungo una linea di 100 chilometri a ovest di Amburgo. Il treno ad idrogeno è dotato di celle a combustibile che convertono l’idrogeno immagazzinato sul tetto in elettricità. Le batterie agli ioni di litio presenti verranno utilizzate anche per immagazzinare l’energia recuperata durante la frenata. Secondo la Alstom, ben presto, seguiranno l’esempio Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Italia e Canada mentre la Francia punta a farlo correre entro il 2022.

E il vento, come energia rinnovabile è stato usato in ambito ferroviario? In Cina, Il “T-Box”, questo è il nome del dispositivo sviluppato in Cina, ma per metà italiano in quanto progettato anche da un italiano, sarà in grado di produrre energia dal semplice passaggio dei treni al di sopra di esso: l’oggetto sarà posizionato tra le traversine dei binari e sotterrato per metà della sua lunghezza, in modo da non interferire con il mezzo stesso. Nel momento in cui il treno passa sopra a questo apparecchio, il vento prodotto mette in movimento una turbina presente all’interno del T-Box, la quale, ruotando, genera energia. Per ogni chilometro di ferrovia potranno essere installati 150 dispositivi, ipotizzando il passaggio di un treno lungo 200 metri, che viaggia a una velocità di circa 300 km/h, la potenza prodotta dai T-Box sarà pari a 2,6 kilowatts.

Sempre più le energie rinnovabili sono il futuro, ma un futuro molto prossimo tanto più che  il presente, l’era dei combustibili fossili, si avvia rapidamente al tramonto; petrolio, carbone e gas metano coprono oggi l’80% del fabbisogno energetico mondiale e ci si chiede quanto dureranno ancora i combustibili fossili, prima di lasciare posto alle energie rinnovabili in modo definitivo e necessario. Ai ritmi attuali il carbone potrebbe durare ancora per un secolo, il metano forse per due, attualmente è previsto che il picco di produzione del petrolio arriverà in un lasso di tempo che va da 5 anni a 30 anni, se non è già stato sorpassato, dopo di che il suo prezzo comincerà a salire fino a diventare economicamente insostenibile.

Diventa pertanto inevitabile e indispensabile il ricorso ad un utilizzo intensivo di energie rinnovabili ed alternative attraverso cui iniziare a preparare il pianeta e l’umanità ad un radicale cambio delle sue risorse energetiche e, forse, anche a un cambio dello stile di vita che oggi ci contraddistingue.

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