Reddito di cittadinanza sospeso a ragazzo trans di Frosinone: denuncia della Cgil

“Le persone trans sono oggetto di pregiudizi e discriminazioni anche da parte delle istituzioni”

Frosinone, sullo sfondo il campanile della chiesa Santa Maria Assunta

Frosinone, sullo sfondo il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta

“Sembra un paradosso, eppure è ciò che ha denunciato alla stampa Chris, un ragazzo trans di Frosinone, che, riuscito finalmente ad avere i documenti rettificati con il nome di elezione dopo un percorso di riassegnazione di genere, si è visto interrompere l’erogazione del reddito di cittadinanza di cui era percettore, ma con il nome femminile assegnato alla nascita. Un errore di ‘sistema’, a quanto pare. Un sistema ancora carente, diremmo noi.

Frosinone, sullo sfondo il campanile della chiesa Santa Maria Assunta
Frosinone, sullo sfondo il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta

Le procedure infatti, in casi come questo, dovrebbero essere automatiche: se una persona portatrice di un diritto presenta un documento di identità con le nuove generalità non dovrebbe andare incontro a una discriminazione che è evidentemente ancora istituzionale”. Così in un comunicato la Cgil di Roma e del Lazio. “Il reddito di cittadinanza, è bene ricordarlo, è uno strumento indispensabile per pagare un affitto e avere un minimo di sostentamento per chi si trova momentaneamente in difficoltà.

Diritto al RDC sottratto con la nuova identità

Chris, avendo perso il lavoro un anno fa, era in possesso di tutti i requisiti per il reddito di cittadinanza e perciò l’aveva ottenuto. Il diritto gli è stato sottratto nel momento in cui ha presentato il documento con la sua nuova identità e di conseguenza con un nome diverso da quello assegnato alla nascita.

Pregiudizi e discriminazioni anche da parte delle Istituzioni

Non è accettabile che l’assenza nel nostro Paese di elementari norme di civiltà faccia sì che non tutte le persone godano degli stessi diritti: le persone trans e non binarie sono sicuramente tra quelle che incontrano più ostacoli – per usare un eufemismo – e sono oggetto, come in questo caso, di pregiudizi e discriminazioni anche da parte delle istituzioni o degli enti preposti a erogare servizi e tutele.

Dignità e diritti uguali a tutte e tutti

Ringraziamo Chris per avere avuto la forza di denunciare il fatto e ci auguriamo che chi ne ha la responsabilità ripari al più presto a questa ingiustizia e colga l’occasione per affrontare il tema nella sua generalità introducendo i correttivi necessari affinché vengano restituiti e garantiti pari dignità e diritti uguali a tutte e tutti. Come sindacato ci sentiamo coinvolti in questa battaglia di civiltà e proseguiamo il nostro impegno nei nostri ambiti, a partire dalla contrattazione nei posti di lavoro”, conclude il sindacato. (Comunicati/Dire)