“Riaprire la Ferrovia dei Due Mari è necessario per il Porto e per tutta l’Italia”

La Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Sutri-Fabrica di Roma-Orte va riaperta al servizio merci e viaggiatori e per fini turistici

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Ferrovia Civitavecchia-Orte (immagine di repertorio)

La ferrovia Salaria o ferrovia dei Due Mari è un progetto volto alla realizzazione di una linea ferroviaria di collegamento trasversale tra il mar Tirreno e il mare Adriatico nell’Italia centrale di 221 km. Avrebbe collegato Roma a San Benedetto del Tronto passando per Passo Corese, Rieti, Antrodoco e Ascoli Piceno, ricalcando il percorso dell’antica Via Salaria e della moderna strada statale 4 (e condividendo parte del tracciato con le linee preesistenti Firenze-Roma, Terni-Sulmona e Ascoli-San Benedetto).

È stata più volte progettata e ripetutamente approvata dai governi dell’Italia monarchica e repubblicana, ma mai costruita a causa di ostacoli di vario genere (contrasti sul tracciato da adottare, dissidi campanilistici con altre regioni, ostacoli burocratici ed economici). Congiunge su ferro Il Porto di Civitavecchia all’interporto di Orte, il mar Tirreno all’ Adriatico.

Nota del Comitato per la riapertura della Ferrovia dei Due Mari

“In due giorni sono sbarcati a Civitavecchia 40.000 crocieristi con ben 11 navi. Certamente la Città di Roma è una delle mete preferite. Sappiano però che le navi da crociere sostano due giorni a Civitavecchia e i crocieristi sono persone che utilizzano navi crociera abitudinariamente. La città di Viterbo e tutti i borghi della provincia attraverso il recupero della Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Sutri-Fabrica di Roma-Orte potrebbero divenire una meta.

La validità della Ferrovia dei Due Mari per il turismo è sicuramente confermata anche da queste presenze quotidiane di crocieristi che potrebbero raggiungere il Centro Italia oppure dal Centro Italia giungere a Civitavecchia per l’imbarco.

Occorre comunque considerare che un treno può ospitare fino a mille persone, cosa che è possibile con addirittura 20 pulman. Partendo da Civitavecchia il treno permette di ammirare gli stupendi panorami, fermare nelle stazioni per raggiungere direttamente a piedi, con navette e con la bici (per gli amanti di questo sport), i borghi di Allumiere, Monteromano, BleraVeiano, Barbarano Romano, Capranica, Sutri.

In questo nodo essere immesso sulla ferrovia (FL3) Roma-Capranica-Sutri-Viterbo e scendere Roma a Bassano Romano, Oriolo Romano, Manziana, Anguillara, Bracciano oppure salire verso Vetralla e Viterbo. Tutte cittadine che hanno emergenze ambientali e culturali invidiabili.

Stesso discorso proseguendo da Capranica-Sutri effettuare fermate a Madonna del Piano, stazione vicinissima al centro di Capranica, Ronciglione, Caprarola, Fabrica di Roma altro nodo ferroviario importante, Corchiano, Gallese, Orte con le sue molteplici possibilità (Borgo, Direttissima, Alta velocità, tutte le città del centro Italia quali Terni, Rieti, Perugia, Assisi, Foligno, Ancona).

Dal nodo di Fabrica di Roma il treno potrebbe essere immesso sulla ex Roma Nord rivitalizzandola e raggiungere a sud la città di Civita Castellana e a Nord Est i borghi quali Vasanello, Vignanello, Vallerano, Vitorchiano, Viterbo Porta Fiorentina, creando l’anello ferroviario Circumcimina proposto dalla Provincia di Viterbo nel Piano della mobilità, infine da Viterbo Porta Fiorentina raggiungere il nord della provincia con Montefiascone, Graffignano, Attigliano, Orte.

Tutte queste località raccordate dalle ferrovie creano quello che viene definito l’effetto rete, attraverso la riapertura a tutti i servizi della Civitavecchia-CapranicaSutri-Fabrica di Roma-Orte o ferrovia dei Due Mari con ben quattro nodi ferroviari, è possibile il riequilibrio del territorio e lo sviluppo economico.

Da un comunicato del “Comitato per la riapertura della Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Sutri-Fabrica di Roma-Orte e per lo sviluppo sociale ed economico della Tuscia e del Centro Italia”.