Roma, Atac: controllori aggrediti a Borghesiana e Ostia

Lo rivela alla trasmissione di Francesco Vergovich il sindacalista Claudio De Francesco: “La soluzione sono i tornelli a bordo e le cabine blindate per gli autisti”

Nemmeno il tempo di presentare la novità del controllore a bordo sui bus di Atac, che dal 15 novembre saranno inseriti in via sperimentale su 5 linee,  che già si ha notizia di ben due aggressioni. A renderlo noto è Claudio De Francesco, segretario regionale Faisal Confai, dipendente e sindacalista Atac, intervenuto alla trasmissione radiofonica "Roma Ogni Giorno" di Francesco Vergovich.

De Francesco ha riferito che due uomini sono stati aggrediti in zona Borghesiana e al capolinea di Ostia. In quest'ultimo caso, sarebbe stata addirittura una baby gang a infierire sul controllore. Ma su questa figura introdotta il sindacalista ha voluto specificare che "non si tratta del controllore bigliettaio ma di un uomo con il compito di polizia amministrativa. In sostanza rappresenta una figura di dissuasore, che invita le persone a scendere qualora non fossero trovate in possesso di biglietto" .

"In tal modo – attacca De Francesco – il personale viene lasciato alla mercé dei malintenzionati. Per giunta noi abbiamo un personale ridotto, che ammonta a 170 unità: come si può pensare di riuscire a coprire tutte le corse?". La soluzione, secondo il sindacalista, è un'altra: "Occorre seguire l'esempio delle altre capitali europee e della stessa Milano: il vero deterrente è il tornello in vettura nella parte anteriore del mezzo e le cabine blindate per gli autisti. Inoltre occorre svolgere una campagna di sensibilizzazione sulla necessità di salire a bordo muniti di biglietto. Con l'attuale sistema, invece, non risolviamo nulla e non recuperiamo un euro".

Al conduttore Francesco Vergovich, che gli fa notare come i tornelli creerebbero enormi attese prima di salire sul bus, De Francesco risponde che "solo da noi ci sono questi problemi, in Europa i tornelli ci sono e le cose funzionano. Anche quando Veltroni li introdusse nella metropolitana sembrava si andasse incontro a grandi disagi, eppure funzionano". Vergovich osserva che, comunque, anche i tornelli nella metropolitana non hanno eliminato del tutto il problema delle persone che salgono sui mezzi senza biglietto.

"Il problema – replica De Francesco – è che qui si fanno le cose a metà: se si costruiscono tornelli alti 30 centimetri non si può pretendere che la situazione si risolva al 100%. A Milano, per dire, li hanno fatti di 3 metri…".

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