Roma, Banda de La Rustica rischia 140 anni di carcere: tra i reati la tortura

Uno degli imputati aveva una vera a propria camera della tortura dove seviziava le vittime a scopo di estorsione

Auto dei Carabinieri

Auto dei Carabineri

Oltre 140 anni di carcere complessive per 13 persone è la condanna sollecitata dalla procura della repubblica di Roma nel processo ai presunti appartenenti dell’organizzazione criminale la Banda de La Rustica.

Sgominata Banda de La Rustica, in manette 13 persone

A sgominare il gruppo erano stati i carabinieri del comando provinciale di Roma. Nel corso del processo con rito abbreviato la procura ha chiesto di condannare Daniele Carlomosti, ritenuto a capo della ‘banda’, a 20 anni di reclusione.

Una pena di 16 anni è stata sollecitata invece nei confronti di Fabio Pallagrosi, braccio destro di Carlomosti, mentre 10 anni e 8 mesi sono stati chiesti per Armando De Propris, padre di Marcello, quest’ultimo condannato a 25 anni per l’omicidio di Luca Sacchi. Le accuse vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni.

Carlomosti e la camera delle torture

Tra i reati contestati a Carlomosti c’è anche quello di tortura: l’uomo aveva allestito una vera e propria ‘camera delle torture’, “con teli di plastica”, dove fu portato un uomo che aveva un debito di oltre 60mila euro per una fornitura di droga non pagata.

Come si legge nel capo di imputazione, l’uomo era stato privato della sua libertà personale, legato, spogliato e costretto a stendersi sui teli “impedendogli di allontanarsi e sottoposto a gravi minacce di morte e gravi violenze fisiche per circa 6 ore, durante le quali era stato picchiato alla testa e in più parti del corpo, privato della possibilità anche di bere”.