Roma Centocelle, pena ridotta per il rom Seferovic: bruciò vive tre sorelle nel loro camper

Nel 2017 lanciò una molotov nel camper dove viveva la famiglia Halilovic dove morirono bruciate tre sorelle

Pena ridotta per Serif Seferovic, che nel 2017 a Centocelle con il fratello Andrea e la cognata, appiccò il fuoco al camper dove viveva la famiglia Halilovic, causando la morte di tre persone. Morirono le tre sorelle Halilovic di etnia rom Francesca, Elisabeth e Angelica di 4, 8 e 20 anni.

Tre sorelle rom bruciate vive, lo sconto di pena

Lo sconto di pena dall’ergastolo a 30 anni è “dovuto a un ricalcolo, non a una diversa valutazione delle sue responsabilità”, ha affermato la corte di Roma che ha pronunciato la sentenza.

L’uomo lanciò una molotov nel camper dove dormivano le tre sorelle con altri 8 bambini e i genitori, nel parcheggio di viale della Primavera. Era infatti in corso una lotta per la gestione illegale dell’affitto dei caravan all’interno dell’accampamento. E probabilmente anche per la vendita di una partita di gioielli rubati. Ed era proprio l’accampamento dei rom in via Salviati l’epicentro delle faide tra i Seferovic e gli Halilovic.

Coinvolto anche nella morte della studentessa Yang Zhao

L’uomo era stato arrestato più volte, l’ultima a Torino dagli agenti della sezione omicidi della squadra mobile. L’accusa formulata dal pm fu quella di omicidio e tentato omicidio plurimo, detenzione, porto e utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso.

Sulla testa di Serif pendeva già una condanna per furto con strappo (2 anni pena sospesa). Uno scippo che causò, il 5 dicembre, la morte della studentessa cinese Yang Zhao.

La ragazza aveva rincorso i suoi rapinatori che si dirigevano verso il campo nomadi di via Salviati ed era finita sotto i binari di un treno in corsa.

Lascia un commento