Roma, il comandante dei vigili Antonio Di Maggio: “Fiducia nella magistratura”

Dopo le accuse il comandante Antonio Di Maggio ci racconta i fatti e ribadisce la sua determinazione per la legalità

Nel settembre 2014 un blitz della polizia municipale aveva proceduto nello sgombero dei tavolini di un ristorante in zona Piazza Navona, nel rispetto di un’ordinanza per il passaggio dei mezzi di sicurezza e soccorso, passaggio che deve essere assicurato per la tutela dei cittadini e dei locali stessi. Antonio di Maggio era a capo del reparto sicurezza sociale e urbana e stava dunque effettuando con i suoi uomini un’operazione prevista da un’ordinanza di pubblico interesse, ma è  stato accusato di minacce, lesioni e abuso d’ufficio. Tutti reati contestati dalla difesa delle forze dell’ordine.

Il comandante della Polizia Municipale di Roma Antonio Di Maggio ci ha rilasciato un’intervista.

Ci può raccontare come sono andati i fatti?

“Certo, intanto posso dirle che la procura aveva già archiviato la nostra posizione ritenendo che non fosse stato commesso alcun reato.

Noi abbiamo effettuato un’operazione in piena legalità e siamo stati aggrediti con insulti, lancio di uova, sputi e altri atteggiamenti aggressivi nei confronti della nostra squadra che si trovava lì per far rispettare la legge. Si tratta di una strada stretta dove i mezzi di soccorso e di sicurezza non riescono a transitare, perché i tavoli dei ristoranti sono da ostacolo durante le operazioni di emergenza e soccorso. Ci sono le testimonianze di ben quattro giornalisti che hanno dichiarato ciò che hanno visto agli uffici di polizia, confermando che siamo noi vigili la parte lesa.

Occorre sottolineare che queste persone che si sono scagliate contro di noi non sono le uniche che hanno ricevuto l’ordinanza, hanno spostato i loro tavolini come gli veniva detto dalle forze dell’ ordine incaricate di far rispettare l’ordinanza, e loro lo hanno fatto senza alcun atteggiamento ostile. Dato che invece il commerciante in questione non ha tolto i tavoli, abbiamo proceduto a rimuoverli noi.

Noi avremmo potuto rimuovere i tavolini che ingombravano la zona, facendo così pagare loro anche il costo del deposito, ma non lo abbiamo fatto per risolvere la cosa semplicemente riconsegnandoli ai ristoratori stessi.

Un tavolo è caduto accidentalmente in questa circostanza, come può accadere spostando un oggetto. E il signore come si può vedere nei video e leggere nelle carte. Per quanto riguarda la ragazza lei si è sentita male, in maniera indipendente dal nostro lavoro.”

Chi vi accusa è dunque in malafede?

“Chi ci accusa è stato già condannato per reati gravissimi dal tribunale di Roma. Le immagini degli organi di dovere parlano chiaro.”

Per quanto riguarda la persona che è caduta?

“Il signore che è caduto, lo ha fatto da solo come si evince in maniera palese dalle immagini che si trovano anche sulla nostra pagina Facebook “Polizia Locale Roma Capitale”. Non c’è alcuna spinta da parte mia ma solo la sua caduta opportunistica. Stava effettuando un blocco stradale, un illecito, e i cittadini devono essere tutelati se in una strada le ambulanze o i vigili non possono passare.”

Questo clima di ostilità è qualcosa che vivete quotidianamente da parte di negozianti o commercianti che non rispettano le disposizioni legali?

“Noi veniamo continuamente osteggiati e offesi durante il servizio.

Ci risulta che taluna delle persone che si vedono nei video sia stata denunciata e arrestata da poco e in seguito condannata a 5 anni di carcere per reati gravi. Ce stata una reiterata condotta in sfregio ad ogni regola di sicurezza delle strade e del transito. Ci si lamenta talvolta che i vigili non intervengono nel centro della capitale, quindi siamo amareggiati che nel nostro esercizio del dovere siamo stati osteggiati in questo modo.

Si immagina cosa succederebbe se venissimo denunciati ogni volta che facciamo rispettare la legge?

Ci difenderemo attraverso i nostri avvocati e ribadisco che è tutto analizzato da due procedimenti. Noi non arretriamo davanti all’abusivismo commerciale, continueremo il nostro lavoro con coraggio, determinazione e fiducia anche nei confronti della magistratura”.

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