Roma, il liceo senza voti: il metodo che sviluppa la curiosità più della competizione

Al liceo Morgagni i ragazzi non vengono valutati con un numero ma spingendoli a capire cosa migliorare nel loro metodo di studio

Classe di liceo di scuola

Alunni nell'aula scolastica

Il liceo Morgagni a Roma è davvero un istituto scolastico speciale, perché qui la didattica e l’apprendimento non si basano sui voti. La sperimentazione nell’istituto scientifico di Monteverde, partiva già sette anni fa con una classe e ora è stata estesa ad un’intera sezione e sembra che tutti siano soddisfatti del metodo di studio e pedagogico: secondo i professori i ragazzi sviluppano meno ansia secondo i genitori anche la socialità ne guadagna e anche gli studenti affermano di sentirsi più coinvolti ed entusiasti nelle materie proposte.

Liceo senza voti: una pedagogia che vede l’unicità dello studente

Ovviamente c’è comunque un sistema di valutazione, ma i professori non esprimono numericamente i loro giudizi, spingono piuttosto ogni singolo ragazzo e ragazza, con le proprie abilità e difficoltà, a capire come migliorarsi, cosa approfondire e il voto compare soltanto alla fine del quadrimestre in pagella, per un dovere formale istituzionale. Quello del Morgagni è un sistema che punta a sviluppare la curiosità più della competizione e la responsabilità più di un risultato in cifre, che risulta riduttivo.

Non si tratta dunque di un metodo di istruzione senza disciplina, o privo di quel complesso concetto di merito tanto discusso in queste settimane.

Un’altra differenza con le scuole superiori tradizionali sta nel fatto che il voto viene prima discusso in classe, poiché non viene concepito come un giudizio dall’alto verso il basso, ma come l’esito di un dialogo maturo e condiviso. Oggi l’università La Sapienza di Roma sta studiando questo metodo come laboratorio nel corso di pedagogia sperimentale, monitorando vantaggi e svantaggi e il progetto è stato anche premiato al festival dell’innovazione scolastica di Valdobbiadene.