Roma, studenti occupano i licei Russel e Orazio. Cosa chiedono?

Per l’Associazione nazionale Presidi: “i ragazzi si muovono per slogan. Poi quando dai loro la parola, li responsabilizzi, sembrano disorientati. L’occupazione mi sembra strumentale, è una violazione dei diritti altrui, interrompe un pubblico servizio e lascia anche danni all’istituto”

Auto della Polizia

Sono oltre 20 i licei e gli istituti di Roma occupati dagli studenti soltanto nel mese di novembre. Nella notte tra il 4 e i 5 dicembre si aggiungono a questo elenco anche i licei Orazio e Russel. La protesta degli studenti dilaga in moltissime scuole di Roma, scendono in piazza contro un “sistema” che non li rappresenta. Cosa sta accadendo ai nostri studenti?

Le ragioni degli studenti

Le ragioni per cui ragazzi e ragazze hanno occupato la sede sono molteplici: “Siamo stanchi della condizione in cui si trova la scuola. Ma anche temi più generali e la politica. Stop all’invio delle armi per la guerra in Ucraina, proteste contro il carovita che porta ad un sostanziale aumento del costo dei biglietti Atac. La fine dell’alternanza scuola – lavoro ora pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) :“Siamo per l’abolizione dei pcto che fino ad adesso ha prodotto 3 ragazzi morti e ci ha formato ad essere lavoratori sfruttati e precari” e la salvaguardia del diritto all’aborto.

Ma anche le condizioni di degrado in cui versano alcuni degli edifici scolastici e la forte richiesta di sostegno psicologico.

Ecco i licei e gli istituti occupati a Roma

In tutta Italia, spiegano gli studenti, “ci stiamo mobilitando per contestare la gestione dell’istruzione pubblica italiana degli ultimi anni e per proporre una scuola a misura di studenti e studentesse, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva, che sappia ascoltarci, formarci e supportarci”.

A Roma, l’elenco delle scuole occupate è lungo: il Meucci, succursale dell’Istituto superiore J. Von Neumann, e il Matteucci, il liceo classico Mamiani nel quartiere Prati; Il liceo scientifico Morgagni, occupato nei giorni scorsi, è stato sgomberato dopo il riscontro di uno studente positivo al Covid-19.

Occupati anche il liceo Ripetta e il Righi, la scorsa settimana: “Noi studenti e studentesse del liceo Righi vogliamo porre fine agli interminabili siamo tutti nella stessa barca e vi capiamo”.

Mobilitazioni in corso o si sono recentemente concluse al Bruno, al Carducci, al liceo Montessori, all’Istituto Giorgi, al Kant, al Machiavelli, al Newton, al Nomentano, al Tasso, all’Aristofane, all’Archimede, al Vittoria Colonna, al Montale, al Manara. Si aggiungono oggi anche Russel e Orazio per quello che sembrava un “autunno caldo” ma si sta rivelando un “inverno bollente”.

La replica dell’Associazione Nazionale Presidi

Per Cristina Costarelli presidente di Associazione nazionale Presidi “manca la consapevolezza di cosa si fa – sottolinea -. Qui da me il dialogo c’è e c’è sempre stato, ma i ragazzi si muovono per slogan. Poi quando dai loro la parola, li responsabilizzi, sembrano disorientati. L’occupazione mi sembra strumentale, è una violazione dei diritti altrui, interrompe un pubblico servizio e lascia anche danni all’istituto”.

Nessun comunicato dal Ministero

Il ministero dell’Istruzione, per ora, non ha dato risposte alle rivendicazioni di chi protesta e il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, Mario Rusconi, ha bocciato con parole dure le occupazioni: “Con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie ecco riproporsi, soprattutto a Roma, il rito stanco delle occupazioni scolastiche, che non hanno mai risolto nulla se non far perdere inutilmente giornate di scuola a quella stra-maggioranza di studenti a cui non interessa proprio questo tipo di contestazione è sempre una minoranza di studenti che in maniera molto poco democratica e con arroganza rispetto al più elementare dei principi democratici, in cui è la maggioranza che decide, occupa le scuole magari anche nottetempo”, le parole rilasciate all’agenzia Adnkronos.