Roma, taglia la gola a un ragazzo con una bottiglia rotta

Grave episodio in un bar sulla Cassia: un 29enne marocchino ha aggredito un brasiliano al culmine di una lite

"Vasta ferita laterocervicale da taglio”. È questa la diagnosi deii sanitari dell’ospedale San Pietro inerente il taglio alla gola con cui è arrivato al pronto soccorso, qualche notte fa, un ragazzo di origini brasiliane.

La vicenda, poi risolta dalla Polizia di Stato, inizia con una serie di telefonate al 112 che segnalavano una grave aggressione in un bar sulla Cassia.  A intervenire è l’equipaggio del commissariato Ponte Milvio, diretto dal dottor Filiberto Mastrapasqua. Gli investigatori hanno così ricostruito l’accaduto: un ragazzo, poi identificato per C.M, marocchino di 29 anni, per motivi che sono ancora oggetto di indagine, al culmine di una lite, ha spaccato una bottiglia ed ha sferrato un colpo verso il volto del brasiliano, ferendolo al collo. La grave lesione non è risultata –almeno al momento- fatale, solo per la vicinanza tra il bar e l’ospedale.

Gli investigatori dello stesso commissariato, che hanno ispezionato il luogo del reato, all’interno di un cassonetto hanno rinvenuto l’arma del delitto ed acquisito alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona. Le immagini, unite ad alcune testimonianze, hanno permesso di arrivare all’identificazione di C.M. Il marocchino sin dai primi istanti si era reso irreperibile. Nella sua abitazione sono stati però sequestrati gli abiti, intrisi di sangue, che indossava al momento dell’aggressione.

Il quadro probatorio così formato ha permesso al GIP del Tribunale di Roma di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del marocchino, ordinanza nella quale viene ipotizzato il reato di tentato omicidio con l’aggravante dei motivi abietti. Gli investigatori hanno intercettato una conversazione dell’indagato in cui diceva alla compagna che stava andando in ospedale perché durante la lite si era ferito anche lui. Ieri i poliziotti hanno presidiato vari ospedali trovando il marocchino in un pronto soccorso del centro. L’uomo, dopo essere stato curato e dimesso con una prognosi di 9 giorni, è stato condotto presso il carcere romano di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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