Rovigo, metteva sale sulle ferite di un paziente: infermiere a processo

“Ti faccio rosso come una bistecca” avrebbe detto, mentre gli infliggeva volutamente un bruciore insopportabile

Un operatore assistenziale senza empatia e senza pietà è come un giovane senza entusiasmo e senza idee. È come un vecchio senza esperienza e senza saggezza. Non importa quale sia, nel dettaglio, il suo ruolo. Se non si provano empatia e pietà… Non si può pensare di poter aiutare qualcuno. Eppure un’altra triste storia, raccontata da La Voce di Rovigo, fa riflettere su chi troppo spesso si ritrova a svolgere professioni e mestieri di “aiuto”.

Era il 2012 quando un infermiere dell’ospedale civile di Adria avrebbe intenzionalmente applicato del sale su delle ferite di un paziente 78enne, malato terminale, col solo intento di infliggergli dolore. Una cattiveria intenzionale, ingiustificata e ingiustificabile.

Tra in diversi teste che stanno sfilando nel processo (l’udienza è stata rinviata a luglio) a suo carico, c’è anche la testimonianza di una psicologa, interpellata per un colloquio con la vittima (deceduta diversi anni fa): “Mi raccontò che durante la notte aveva avuto la necessità di essere cambiato, che arrivò un infermiere che lo lavò e  che dopo sentì un forte bruciore nella zona sacrale. Mi disse di aver chiesto spiegazioni, e  che l’infermiere gli avrebbe risposto ‘ti faccio rosso come una bistecca’, e solo in quel momento si mise a piangere. Solo quando raccontò questo passaggio, questa frase, gli scese qualche lacrima, dopo fu sempre molto tranquillo, dispiaciuto ma lucido. Mi disse anche di aver chiesto spiegazioni alle persone che erano andate dopo a cambiarlo, che aveva trovato del sale sulle lenzuola, quello che teneva sul comodino per insaporire i cibi,  ed era molto amareggiato che una persona avesse potuto metterlo sulle sue ferite”.

Se non si provano empatia e pietà… Non si può proprio pensare di poter aiutare qualcuno.

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