Russo: Alt a norma sacchetti bio, sì a carta riciclata

“Per tutelare l’ambiente la carta va sicuramente meglio di buste che sono solo al 40% compostabili e che per il 60% sono ancora composti da prodotti petroliferi”

"Il pasticcio del governo sui sacchetti bio non rende ragione dello spirito di collaborazione dei consumatori, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni dei consumatori. Dopo l'aumento di pedaggi autostradali, gas e luce non avevamo bisogno di un ulteriore balzello sulle buste. Probabilmente sarebbe stato utile alimentare una politica di tutela ambientale vera, e per tutelare l'ambiente la carta va sicuramente meglio di buste che sono solo al 40% compostabili, che necessitano di trattamenti particolari, e che per il 60% sono ancora composti da prodotti petroliferi e quindi anche fortemente inquinanti".

Lo spiega alla DIRE Paolo Russo, deputato Forza Italia, che ha presentato la 'contro-proposta' sulla norma sui sacchetti biodegradabili, contenuta nel decreto Mezzogiorno, insieme al capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta, e Vincenzo Pepe, presidente di "Fare ambiente". L'alternativa è dunque la carta riciclata, "come si faceva un tempo. Ricordo ai tanti italiani che alimenti come pane e prodotti da forno erano e sono incartati con carta riciclata, con carta utilizzabile per prodotti alimentari, con carta riciclata e riciclabile, con carta che davvero rappresenta una svolta dal punto di vista ambientale".

Poi, aggiunge Russo, "ci sono tutti i pasticci organizzativi di queste ore. Una norma che va nel decreto Mezzogiorno che senso ha? Dà l'idea di un sotterfugio, di interessi opachi, di interessi diversi. Se a questo aggiungiamo che queste risorse di fatto rendono liquidità e aumento nel fatturato di un'impresa monopolista- termina- questo ci rende ulteriormente preoccupati. Non siamo contro l'impresa, anzi. Ma pretendiamo che ci sia un mercato aperto, libero e forte, dove i concorrenti italiani possono essere protagonisti ed essere capaci di vincere sui mercati".  (Ag. Dire)

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