Spiragli per la Serie A: allenamenti di gruppo dal 18 e proposta per il via il 13 giugno

Approvate dalla FIGC le modifiche imposte dal Cts sul protocollo. La Lega fissa la data che adesso toccherà al Governo accettare. Spadafora: “Il calcio riprenderà ma solo se in sicurezza”

Allenamento Serie A

Giornata positiva nella lunga battaglia sulla ripresa della Serie A. È definitivamente finita la diatriba tra Governo, FIGC e Comitato tecnico-scientifico sul protocollo sanitario da utilizzare per gli allenamenti di gruppo, che avranno così il via libera per il 18 maggio. La Lega di Serie A propone la data per far ripartire il campionato, ma il ministro dello Sport Spadafora prende ancora tempo. Ripresa più concreta rispetto ad una settimana fa ma ancora lontana e vincolata a tanti “se”.

Allenamenti collettivi dal 18: le squadre di Serie A possono riprendere a pieno regime

Nella lunga trattativa sul protocollo sanitario, iniziata ormai da diverse settimane e accelerata negli ultimi 7 giorni, si è arrivati ad un accordo tra le istituzione scientifiche, politiche e sportive. Lo ha comunicato lo stesso Ministro per lo Sport e per le Politiche giovanili Vincenzo Spadafora nell’informativa urgente alla Camera. “Ho ricevuto una lettera del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina”, afferma il ministro. “Mi ha comunicato che la FIGC ha accolto tutte le osservazioni del Comitato tecnico scientifico riadattando il proprio protocollo e consentendo senza altre difficoltà di poter riprendere gli allenamenti collettivi dal 18 maggio”. La FIGC quindi ha recepito positivamente le modifiche del Cts su tamponi, responsabilità penale in capo ai medici sociali e l’obbligo di quarantena per la squadra in caso di giocatori positivi.

Via del campionato proposto dalla Lega Serie A per il 13: data utile per terminare anche la Coppa Italia

Nel frattempo la Lega di A ha fatto un passo ancora più in avanti, avanzando la proposta di far ripartire il campionato nel weekend del 13-14 giugno. E’ questo quanto emerso nell’assemblea tenutasi tra i rappresentanti dei 20 club: 16 voti favorevoli contro i 4 che avrebbero preferito giocare il prossimo 20 giugno. Questo il comunicato:

“L’Assemblea della Lega Serie A si è riunita oggi con tutte le Società presenti e collegate in video conferenza. La Lega Serie A ribadisce, nel rapporto con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-2021, la necessità del rispetto delle scadenze di pagamento previste dai contratti per mantenere con gli stessi un rapporto costruttivo. Per quanto riguarda la ripresa dell’attività sportiva è stata indicata, in ossequio alle decisioni del Governo e in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori, la data del 13 giugno per la ripresa del campionato. L’Assemblea ha inoltre indicato il Dott. Nanni della Società Bologna per rappresentare nella Commissione medico scientifica della Figc le istanze delle Società, che saranno previamente informate in sede assembleare”.

Così facendo, si riprenderà dalla 27° giornata, con ultima giornata il 2 agosto, termine ultimo previsto dalla Uefa per finire i campionati. I 4 recuperi della 25° giornata si giocherebbero il 17 giugno, la finale di Coppa Italia il 22 luglio. 

Spadafora: “Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza”

Sempre nell’informativa alla Camera di ieri pomeriggio, Spadafora ha parlato, oltre che delle questioni inerenti al protocollo, anche di quelle sulla possibile ripartenza del campionato, palesando ancora molta cautela e rigidezza nella linea che ha da sempre rivendicato.

“Ci sono esempi molto diversi: la Germania riprende, la Francia ha deciso di bloccare. Questa incertezza di valutazioni l’ho riscontrata tra tutti gli esponenti del modo dello sport: presidenti delle società di calcio, giocatori, opinionisti, giornalisti. A guardar bene siamo stati gli unici come Governo a mantenere la stessa linea di coerenza dal primo all’ultimo giorno. Per quanto riguarda la Germania, invito tutti a considerare il caso della Dinamo Dresda, finita in quarantena per 15 giorni. Non possiamo dunque sottovalutare il problema. Solo qualche settimana fa diversi giocatori sono finiti in quarantena. Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza. La necessità di terminare il torneo deriva da ragioni sportive ed economiche che conosco, soprattutto per i diritti tv.

In conclusione il quadro che viene fuori è sì un po’ più chiaro, ma la ripresa della Serie A rimane in sospeso. Il rischio concreto rimane molto incombente: in un qualsiasi momento, che sia il 18 maggio oppure dopo 8 partite, se un solo giocatore o membro dello staff tecnico dovesse risultare positivo, allora lo stop diventerebbe immediato e definitivo. Ma questa partita, della durata di 90 giorni, ha ancora molte fasi da giocare. Nelle prossime settimane si discuterà del protocollo sanitario per le partite e bisognerà aspettare il parere finale del Governo, anche valutando la curva dei contagi.

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