Sono Morandimaniaca e…me ne vanto

Ricordando l’intervista di L.Vergovich, vi parlo del mio idolo

Non so da quanto tempo adoro Gianni Morandi, forse da quando lo vidi la prima volta (in bianco e nero) nella trasmissione ‘Alta Pressione’. L’ho sempre seguito, ho sempre cantato tutte le sue canzoni, per me tutte bellissime, anche quelle meno note, quelle più malinconiche. Ricordo che frequentavo il primo superiore quando addirittura venne nel mio paese a cantare in un cinema, ma non potei andarlo a vedere: a quei tempi i nostri genitori ci proibivano di uscire da soli la sera, né tanto meno ci accompagnavano, come si usa oggi. Dall’anno della vittoria, 1964, al Cantagiro con ‘In ginocchio da te’ è stato tutto un crescendo di successi, ‘Non son degno di te’, ‘Se non avessi più te’ (la mia preferita delle datate), ‘Chimera’, ‘La fisarmonica’ (che piaceva tanto a mia madre), solo per citarne alcune.

Poi negli anni ’70-’80 il silenzio più assoluto. Spesso lo pensavo, non mi capacitavo che avesse abbandonato il mondo della canzone, Lui così bravo, in assoluto, con quell’accento caratteristico emiliano (è nato a Monghidoro), che ti ‘spaccava’ il cuore mentre pronunciava frasi d’amore. Né dimenticavo i film che aveva interpretato, i cosiddetti ‘musicarelli’, quasi sempre al fianco di quella che divenne la sua prima moglie: Laura Efrikian. Finalmente, grazie a Mogol, che lo volle nella Nazionale Cantanti, il Gianni nazionale, l’eterno ragazzo ‘riprese letteralmente a correre’, non solo con le gambe, ma anche con i successi, dopo la bellissima ‘Canzoni stonate’. Nel 1987, partecipando, con Tozzi e Ruggeri, al festival di Sanremo, lo vinse con la sempre ever green ‘Si può dare di più’, un vero e proprio inno alla generosità. Nel 2002 è nata ‘Morandimania’ il fan club a lui dedicato, per l’ostinazione di una ragazza che lo adora come me, Ketty, il nostro capo.

Proprio oggi, mi è arrivata, dopo l’iscrizione, l’ennesima t-shirt con stampato il nostro capitano, un ragazzino che canta ‘C’è un grande prato verde…’ e naturalmente la tessera (ahimé le altre me le hanno rubate sottraendomi il portafogli al supermercato) che dà diritto ad essere sorteggiati per gli spettacoli TV a cui partecipa, come l’Arena di Giletti (7 dicembre 2014) e a sedere nelle prime file durante i suoi concerti (l’ultimo ‘Capitani Coraggiosi’ con Claudio Baglioni nel 2015). Oggi ‘Morandimania’ conta milioni di fans, sparsi in tutti i continenti. Ricordo un’intervista che nel 2004 gli fece il giornalista Luca Vergovich, negli studi della Rai per la trasmissione notturna ‘Canzone del Campione’. Gianni rispose col cuore ‘in mano’, non sottraendosi, come sempre fa, ad alcuna domanda, anche a quelle personali. Era appagato, aveva girato il mondo, aveva avuto tanto successo, si sentiva molto fortunato; tanti amici cantanti lo apprezzavano. Il decennio di crisi era ormai lontano; un’altra moglie, Anna Dan, gli aveva regalato il terzo figlio, Pietro; era già nonno dei figli di Marianna, insomma la sua era una bella famiglia. Gli piaceva giocare al calcio, ma anche correre, partecipare alle maratone (dove ancora gareggia).

Si captava che era, è, una persona umile, curiosa della vita, che guarda avanti: sogna di interpretare altri brani di successo, di fare altri film, di arrivare al traguardo sotto le tre ore, una persona che, quando non lavora, vive una vita normale (quella che ogni giorno possiamo osservare sbirciando sulla sua pagina Facebook). Sì, perché chi l’avrebbe mai detto, Gianni Morandi è divenuto il RE dei social. Chi lo apprezza lo segue ogni giorno, sa quando pota le sue piante, sbuccia i fagioli, si prende un caffè, gira come protagonista una nuova fiction (‘L’Isola di Pietro’ che andrà in onda prossimamente), prende il treno, passeggia per Bologna o una qualsiasi città italiana, viene a Roma, si fa gli ‘autoscatti’ con i fans o da solo, corre ogni mattina per 10 km., tanto per allenarsi, perché ha solo 73 anni. Gianni, quante ne ho combinate per te, come quando scappai di casa per venire ad un tuo concerto al Sistina e percorsi la strada a piedi da casa alla stazione, alcuni chilometri di corsa. L’emozione più grande me l’hai data quando mi hai autografato il tuo nuovo album ‘Bisogna vivere’ alla Discoteca Laziale di Roma, intrattenendoti con me, come con gli altri fans per l’intero pomeriggio (16 novembre 2013). Il mio sogno più grande?

Un altro raduno, sono anni che non li fai, con tutti i tuoi fans di ‘Morandimania’ per trascorrere una giornata ancora insieme, come quando partecipammo da pubblico al tuo film ‘Padroni di casa’ a Montepiano il 6 agosto 2011, perché la tua vitalità è contagiosa e ci dà la forza di andare avanti con gioia, nonostante le avversità che la vita ci riserva.

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