Stanchezza psicofisica ma si rivede Spinazzola: il post Fiorentina-Roma

A Firenze i giallorossi perdono un importante scontro diretto per la zona Europa e dovranno giocarsela fino all’ultimo minuto, ma qualche bella notizia c’è

José Mourinho, tecnico della Roma, in panchina

José Mourinho in panchina (Foto di Claudio Pasquazi)

A quattro giorni dalla qualificazione alla finale di Conference League, Fiorentina-Roma era un importante banco di prova per i giallorossi: vincere avrebbe significato blindare l’Europa, invece ora tutto torna in gioco. Con la Lazio tre punti più su, Fiorentina, Roma e Atalanta sono appaiate a quota 59.

José Mourinho in panchina
José Mourinho in panchina (Foto di Claudio Pasquazi)

Stanchezza fisica e mentale

Nonostante i quattro giorni di riposo anziché i canonici tre, la Roma non ha recuperato pienamente dalla vittoria contro il Leicester di giovedì. Mourinho ha lanciato un segnale importante nello schierare l’11 titolare con un solo cambio rispetto al solito: era uno scontro diretto da non sottovalutare. Cosa che probabilmente la squadra non ha fatto, ma di fronte aveva una delle più belle realtà di questa stagione, che ha preparato la partita per tutta la settimana, conscia che, dopo tre sconfitte di fila, era l’ultima opportunità per tornare sotto.

Il risultato è stato sotto gli occhi di tutti: una stanchezza più mentale nell’approccio della gara, più fisica nel secondo tempo. Non era facile contro una squadra che fa del possesso il suo credo, ma è mancata per larghi tratti sia l’aggressività nel pressing, sia una manovra stabile nella metà campo avversaria in situazione di svantaggio. Anche negli ultimi minuti non c’è stato l’arrembaggio finale per provare a cambiare le cose. Ora arriva una settimana intera per poter ricaricare le pile: ognuna delle tre partite che mancano sarà decisiva per potersi qualificare alle competizioni europee del 2022/2023.

Partita indirizzata da subito ed episodi a sfavore

Se la prestazione è stata opaca nell’arco dei 90 minuti, va rimarcato come la Fiorentina-Roma sin da subito si è incanalata su binari sfavorevoli. Dopo 84 secondi il contatto tra Nico Gonzalez e Karsdorp, diventato rigore dopo tre minuti con l’on field review, ha cambiato la sfida. Un contatto che sembra davvero troppo leggero per sancire la massima punizione: la decisione di Guida (dal campo) e Banti (al VAR) ha lasciato perplessi in molti. Dopo 11 minuti il raddoppio di Bonaventura, con una difesa che indietreggia troppo, diventa una montagna troppo grande da scalare.

L’unica vera opportunità che avrebbe permesso di riaccendere la partita è arrivata a metà ripresa con il colpo di testa schiacciato di Abraham su cross di Zalewski. Buono l’anticipo sul primo palo dell’attaccante inglese, ma la palla dopo il rimbalzo è finita di pochissimo a lato. Fallita per poco l’unica vera occasione per rientrare in partita, anche i giocatori dal campo sembravano essere già sconfitti nonostante i cambi dalla panchina.

Rotazione e il ritorno di Spinazzola

Affrontare uno scontro diretto dopo la Conference League non è stato facile, per questo Mou ha cercato di mettere in campo la migliore formazione possibile. Solo Zaniolo è stato tenuto a riposo dall’inizio, sostituito da Veretout, ma poi entrato all’intervallo per Sergio Oliveira. Ma una volta vista la difficoltà di rientrare in gara, il tecnico portoghese ha fatto partire le rotazioni per far risparmiare qualche minuto ai titolarissimi. Al 65’ fuori Zalewski per El Shaarawy e Pellegrini per Carles Perez, negli ultimi minuti fuori anche Abraham per Shomurodov ma soprattutto – unica vera nota lieta di questo Fiorentina-Roma – il rientro di Spinazzola al posto di Karsdorp. Il terzino è tornato in campo 311 giorni dopo la rottura del tendine d’Achille contro il Belgio. Una bella notizia per un giocatore che deve ritrovare minuti e potrebbe anche servire in questo finale di stagione.