Teatro Caesar, commedia “Il Bacio”, intervista a Francesco Branchetti

Barbara De Rossi e Francesco Branchetti interpreti del “Il Bacio”: un testo molto intenso, profondo, che scava nell’inconscio

La storia di un incontro tra due persone profondamente infelici, che non si conoscono e che nel tempo trascorso trovano il modo di raccontarsi la loro vera vita. Per i tanti argomenti trattati “Il Bacio” è uno spettacolo in cui tanti si posso riconoscere. Domenica scorsa, 25 marzo, è andato in scena al teatro Caesar di San Vito Romano, spettacolo straordinario, inserito cartellone dell’associazione culturale Ribalta, direzione artistica di Ulisse Marco Patrignani, con il patrocinio del Comune.

Barbara De  Rossi e Francesco Branchetti interpreti del “Il Bacio”, commedia che si svolge in un bosco. Un luogo quasi etereo, al di fuori della quotidianità. Lui è un comico fallito in procinto di prendere una decisione importante sulla sua carriera, lei si trova di fronte a un bivio fisico, un movente di preoccupazione. I due personaggi, di cui mai vengono esplicitati i nomi, si incrociano durante una passeggiata nel verde. Si siedono su una panchina e iniziano a parlare. Il dialogo diventa un’esplorazione sineddotica dell’anima umana, quando è chiamata a scontrarsi con la brutalità dell’esistenza. L’andamento dell’approccio tra i due è intralciato dagli imbarazzi e dai limiti verbali dell’alterità, ma sostenuto dalla profonda comprensione sentimentale di due vite che si intrecciano, lungo l’unità temporale dello spettacolo.

Al termine dello spettacolo abbiamo intervistato Francesco Branchetti.

Un testo molto intenso, profondo, che scava nell’inconscio: cosa significa per lei?

“E’ una maniera diversa di raccontare ed affrontare le frustrazioni, le insoddisfazioni lavorative, sentimentali, lavorative, affettive. Oggi a tutto ciò si risponde in maniera negativa. Noi mostriamo come si possa rispondere in maniera positiva e con fiducia. Nella nostra società la paura la fa da padrone nei rapporti tra uomo e donna, ma anche in generale. In questo spettacolo si assiste a un incontro tra due sconosciuti, così difficile nella società di oggi, se non mediato e alla loro apertura che può far scaturire l’amore e regalare un’altra possibilità a entrambi. Il finale è aperto a tante interpretazioni: attraverso la forza dei sentimenti si può cambiare la nostra vita”.

Nelle relazioni e nei rapporti di coppia. Cosa secondo lei non si dovrebbe mai perdere di vista?

“Non si dovrebbe partire prevenuti, ma con curiosità e attenzione verso l’altro. Oggi la relazione di coppia è falsata dalla paura dell’altro. La voglia vera di incontrare l’altro è venuta meno. Le difficoltà vanno  affrontate non con la lente della paura, ma con curiosità e positività verso l’altro. Noi siamo sempre in finestra attraverso i social a guardare l ‘altro’ che non conosciamo; la voglia vera di incontrarlo è quasi scomparsa”.

Come è lavorare e dirigere Barbara De Rossi?

“E’ una persona semplice, disponibile, gentile, una vera professionista. Lavoriamo insieme da quattro anni. Prima di questo spettacolo che è in tournée da due anni abbiamo fatto insieme Medea (per due stagioni). E’ facile rapportarsi con lei”.

Come si è trovato nel duplice ruolo, specialmente in questo spettacolo in cui è coprotagonista e interpreta un personaggio molto particolare (quasi un clown), di regista e attore contemporaneamente?

“Questo doppio ruolo l’ho sperimentato già molti anni fa in tanti spettacoli. Ho un mio metodo che mi consente di separare le due attività. Costruisco il mio personaggio molto tempo prima delle prove, così poi mi posso dedicare agli altri aspetti. Non sovrappongo il lavoro dell’ attore a quello del regista che alcune volte hanno aspetti contrastanti.”

Progetti futuri?

 “Vorrei debuttare dietro la macchina da presa con un mio film. Ricordo ai lettori del QdL che presenteremo ‘Il bacio’ a Roma, dal 4 al 15 aprile, al Teatro dell’Angelo”.

Foto di Roberto Benedetti

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