Terremoto, sfogo di alcuni cittadini di Accumoli: Noi deportati

“Ci hanno cacciato dalla nostra terra mandandoci negli alberghi senza darci facoltà di scelta. Molte persone non informate, perché non si fa come ad Amatrice?”

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di alcuni cittadini di Accumoli, che hanno contattato il nostro giornale per fornire il loro parere sulla gestione dell'emergenza nella cittadina:

Siamo stati deportati, cacciati dalla nostra terra con la scusa di mandarci negli alberghi delle Marche, in modo da avere un tetto sopra la testa. Non ci è stata data libertà di scelta, sono state prese delle decisioni a tavolino: basti pensare che non è stato convocato nessun Consiglio comunale e, a parte un incontro con Errani, la popolazione non è stata minimamente coinvolta. Evidentemente al sindaco interessava soltanto prendersi gli elogi per aver portato la popolazione negli alberghi del litorale marchigiano.

In realtà molte case sono agibili, ma isolate: nel giro di due mesi si sarebbe potuto procedere all'installazione dei moduli abitativi. Invece la gran parte dei nostri concittadini saranno costretti a stare in albergo per sette mesi. In questo modo non viene data la possibilità a quanti intendono ricominciare le proprie attività ad Accumoli. Quali prospettive e quale futuro si vuole dare alla nostra cittadina agendo in questo modo? Perché non seguire l'esempio di Amatrice, che dopo pochi giorni dal terremoto aveva attive due banche, le scuole e un tabaccaio?

La situazione è allo sbando: oltre alle persone trasferite in albergo e ne sono altre che non sono state informate di nulla e sono costrette ad arrangiarsi da sole. Eppure siamo una piccola cittadina e rintracciare ogni abitante per metterlo al corrente di quanto sta accadendo è tutt'altro che impossibile. Ora stanno chiudendo i campi e molte persone rischiano di rimanere in mezzo alla strada. Eloquente in tal senso un cartello che compare su una delle tende (visibile nelle foto pubblicate nell'articolo, n.d.r.): "Dal giorno 28/9 avranno al pranzo e alla cena solo gli ospiti alloggiati nelle tende che sono in fase di uscita e abbandono delle tende. Le persone che ne hanno diritto devono prima del pasto ritirare il buono in segreteria campo".  Riassumendo: ad Accumoli ci sono persone che sono negli alberghi di San Benedetto del Tronto – ai quali comunque non sono state date alternative – e altre in balia degli eventi che non sanno dove andare.

Purtroppo le direttive del commissario Errani sono attuate da veri e propri incompetenti. Tutto questo porta a delle disparità di trattamento evidenti: per esempio tutti gli allevatori sono stati sistemati mentre tante altre persone sono in balia del freddo, che sta arrivando con l'avanzare della stagione. Qualcuno si è fatto anche intervistare dai giornali dicendo che sta vendendo i propri prodotti. Ma a chi, visto che tutti i negozi sono dichiarati inagibili?

Infine, pur non essendo una questione pratica la riteniamo non meno importante: è stato deciso di portare via dal campo la statua della Madonna (immagine contenuta all'interno dell'articolo, n.d.r.), la nostra madre amata  che ha messo il suo velo sulla nostra terra risparmiando tante persone. A quanto pare hanno cacciato anche lei dal campo e chissà dove la porteranno. Qualcuno, usando amara ironia ha detto: "Forse anche lei andrà negli hotel".

 

La nostra testata è  disposizione di quanti intendono eventualmente replicare a queste considerazioni.

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