Tivoli, violenza donne: divieto di soggiorno dopo uscita dal carcere

Provvedimento innovativo della Procura della Repubblica: un uomo condannato per violenza domestica non potrà soggiornare nei comuni frequentati dalla moglie

Al fine di assicurare, nel rispetto dei diritti delle parti coinvolte, il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, comunico che su richiesta della Procura della Repubblica di Tivoli, il Tribunale di Roma sez. mis. prevenzione – Presidente Guglielmo Muntoni – ha applicato con urgenza ad A.I. la misura di prevenzione del divieto di soggiorno nei comuni frequentati dalla moglie, a tutela della stessa, in quanto già oggetto di maltrattamenti e in grave pericolo a seguito dell’imminente scarcerazione del marito. Il provvedimento, innovativo perché applicato al di fuori del procedimento penale, è stato richiesto (e ottenuto) per dare effettività alla tutela delle vittime di violenza, come richiesto anche dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo che ha recentemente condannato l’Italia per non avere agito con sufficiente rapidità per proteggere le vittime di violenza domestica.

IL FATTO

A.I era stato condannato con sentenza del 9.3.15 per il reato di maltrattamenti in famiglia in danno della moglie e per altri reati. Nella sentenza si descriveva il clima di terrore in cui la donna aveva vissuto a causa delle violenze patite. Nell’imminenza della scarcerazione di A.I la donna, tramite la sua avvocata, si è rivolta alla Procura della Repubblica di Tivoli temendo per la sua incolumità. Era terrorizzata temendo che il marito, dopo la scarcerazione, potesse picchiarla e riprendere le violenze nei suoi confronti interrotte solo dall’arresto e dalla detenzione del marito.  

L’AZIONE DELLA PROCURA

La Procura, ha svolti i dovuti accertamenti in giornata, verificando la serietà della richiesta, anche perché A.I durante la detenzione  non aveva intrapreso alcun percorso di rieducazione, riportando anche provvedimenti disciplinari a causa del comportamento tenuto pur se ristretto. All’atto dell’imminente scarcerazione A.I sarebbe tornato libero, senza alcun vincolo o possibilità di serio  controllo a tutela della donna. Il processo penale, infatti, non consente di adottare misure a tutela della donna se non dopo la commissione di un reato nei confronti della vittima. Provvedimenti di carattere amministrativo, come l’ammonimento del Questore, oltre che non praticabili nel caso in esame costituiscono una mera esortazione a non porre in essere atti ai danni della donna.

Nell’assenza di incisi provvedimenti a tutela immediata della vittima, non consentiti dal codice di procedura penale né dall’ordinaria attuale legislazione,  la Procura di Tivoli ha ritenuto di potere utilizzare la normativa prevista dal d.gs. n. 159/2011 (cd. Codice Antimafia) e, in particolare, l’applicazione provvisoria e urgente della misura di prevenzione. E’ stata, perciò, immediatamente richiesta la misura di prevenzione del divieto di soggiornare nei comuni frequentati dalla donna, in considerazione della spiccata pericolosità di A.I ai sensi dell’art. 9, comma 2, d.lgs. n. 159/2011.

IL PROVVEDIMENTO EMESSO

Il Presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma, dott. Guglielmo Muntoni, il giorno successivo alla richiesta, ha emesso il provvedimento provvisorio, fissando l’udienza per la conferma che si terrà nei prossimi giorni nel contraddittorio delle porti. A seguito del provvedimento presidenziale, emesso con estrema tempestività, A.I., all’atto della scarcerazione, sarà sottoposto alla misura e, in caso di violazione (e dunque di ingresso in uno dei Comuni frequentati dalla donna) potrà essere arrestato per violazione di una specifica norma del codice antimafia.  La Procura della Repubblica, con la richiesta di questo provvedimento innovativo, ha proseguito nell’azione di tutela delle donne  vittima di violenza, già intrapresa con l’ordinaria attività d’indagine rafforzata dall’apertura di uno sportello informativo all’interno della Procura con personale specializzato

Il Procuratore della Repubblica,

                                                                                                                                  dott. Francesco Menditto

Lascia un commento