Vaiolo delle Scimmie, vaccinate nel Lazio le prime 10 persone e 600 le richieste

È partita nel Lazio la campagna vaccinale che ha visto la somministrazione ai primi dieci pazienti all’Istituto Spallanzani di Roma

vaccino contro il vaiolo delle scimmie

Vaccino contro Vaiolo delle Scimmie

Forte partenza delle vaccinazioni da vaiolo delle scimmie, mentre rallenta quella da Covid-19. Ieri, 8 agosto, sono cominciate nell’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma le somministrazioni delle prime dosi di vaccino, ma già sono necessarie più dosi.

Le prime vaccinazioni

I lavoratori dello Spallanzani hanno dichiarato: “In questi 2 giorni sono già pervenute allo Spallanzani oltre 600 richieste di prenotazione spontanee e circa 200 sono già in appuntamento per la vaccinazione. In accordo con la circolare del ministero della Salute del 5 agosto 2022, la vaccinazione non ha carattere di massa, ma è diretta alle persone a maggior rischio di infezione da Monkeypox virus, come le persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, che rientrino in una serie di criteri di rischio, e il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Il vaccino è l’Jynneos (Mva-Bn), vaccino antivaioloso basato su virus vaccinico vivo, Ankara modificato, non replicante, approvato da Ema per la profilassi del vaiolo delle scimmie”.

Massimo Andreoni del Policlinico Tor Vergata di Roma ha dichiarato: “Finalmente si avvia la campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Bisogna avere subito più dosi rispetto al numero esiguo distribuito”.

Tale pensiero è condiviso dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco dell’Università del Salento che ha riportato: “l’importante quindi scegliere con cura i gruppi da vaccinare”. Le vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie dopo il Lazio cominceranno anche in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Lo studio dello Spallanzani

La rivista Lancet Infectious Diseases ha pubblicato un lavoro di ricercatori dello Spallanzani che mostra come il virus del vaiolo delle scimmie rimane nello sperma fino a circa 20 giorni dall’insorgenza dei sintomi con capacità infettante, dimostrando la natura di malattia a trasmissione sessuale. Francesco vaia, direttore generale dello Spallanzani dichiara: “Il nostro Istituto si conferma una eccellenza nella ricerca e nella clinica”.