Velletri, Luca Masi abbandona la riunione mostri della telefonia

Taddei: “Masi è andato via, lasciando tutti di stucco perché gli interrogativi posti da parte mia erano ben precisi”

Questioni spinose quelle che si sono trattate nella riunione svoltasi il 6 marzo presso il “Bar le Mimose”, in Via dei Cinque Archi, all’incontro organizzato dal Comitato Stop Antenna. In un faccia a faccia con l’assessore all’Ambiente, Luca Masi, i cittadini hanno constatato come ancora una volta, purtroppo, il decantato confronto tra amministratori e popolo non sia così franco e diretto come dovrebbe.

Tra i presenti ha fatto domande piuttosto incalzanti anche il coordinatore del nostro Movimento Velletri Libera, Fabio Taddei, dichiarando a margine della riunione il suo disappunto: “Suo malgrado l’assessore Masi ha mostrato tutto l'imbarazzo di chi si è trovato a dover cedere il passo a domande scomode che lo hanno messo con le spalle al muro per alcune contraddizioni relative alle scelte amministrative della Giunta Servadio rispetto alle antenne di telefonia”.

L’ex segretario del PD, Luca Masi, infatti è andato via proprio nel momento in cui sono arrivati i quesiti più bollenti, da parte di Fabio Taddei e tale atteggiamento non fa che alimentare i sospetti riguardanti le difficoltà dell’assessore davanti ad un’evidenza che gioca tutta a suo sfavore. “Quando non è stato più possibile arrampicarsi sugli specchi – continua Taddei – Masi è andato via, lasciando tutti di stucco perché gli interrogativi a lui posti da parte mia erano ben precisi e netti. La non risposta – conclude il nostro esponente politico veliterno – fa pensare che non ci fossero giustificazioni credibili e allora non restava che tagliare la corda”.

Al di là delle ipotesi, Fabio Taddei aveva esposto davanti ai presenti delle domande inequivocabili, riguardo ai “mostri della telefonia” che stanno sorgendo a Velletri. Nello specifico, il primo quesito riguardava l’antenna di Via Ariana che è stata installata in un terreno privato – che non porta quindi alcun beneficio alle casse comunali – mentre sarebbe bastato spostarla di 10 m per rientrare (nell’area di pertinenza del Palazzetto dello Sport “Bandinelli”) per far entrare i soldi nelle casse comunali. Questo sempre considerando che tale antenna in realtà non sarebbe mai dovuta essere installata in un’area vicina ad un luogo sportivo frequentato da bambini, ragazzi, famiglie ed associazioni di volontariato.

Il secondo quesito spinoso, invece, era quello riguardante l’antenna di Via Cinelli. Il nostro coordinatore Taddei ricorda come “in una riunione lì organizzata proprio da Taddei, Masi asserì almeno davanti a trenta persone che mai si sarebbe messa un’antenna in quel posto, citando a supporto della sua contrarietà il fatto che lì vicino abitavano anche dei suoi parenti”. Dopo appena venti giorni, però, in piena notte l’antenna è sorta e al mattino gli abitanti svegliandosi hanno trovato al posto del solito panorama campagnolo un mostro alto circa 30 m che oltre a deturpare il paesaggio provoca anche interferenze alla televisione.

Il terzo quesito invece era relativo all’antenna di Via del Campo Sportivo, dove la contraddizione è ancora più chiara: “rispettando il vecchio piano comunale – fa notare Taddei – quell’antenna, credo l’unica rimasta in un sito del Comune, avrebbe dovuto avere un costo di 20.000 euro per la compagnia telefonica. Invece gli è stato fatto pagare solo 14.000 euro: perché?”. Il nostro coordinatore del Movimento Velletri Libera ha posto l’accento su 6.000 euro a cui il Comune ha rinunciato per fare il favore ad un ente privato, come può essere una compagnia telefonica.

Davanti a tante contraddizioni sarebbe stato opportuno – anche a titolo di smentita – rimboccarsi le maniche e concedersi al confronto per smontare le accuse e far capire le motivazioni che hanno indotto ad agire in una certa maniera. Ma il frettoloso “devo andare, mi aspettano” pronunciato dall’assessore Masi alimenta l’incertezza dei malpensanti, rimasti con la speranza di una chiarificazione in merito a delle questioni – quelle sollevate da Taddei – che per importanza necessitavano di una spiegazione veritiera e trasparente, purtroppo mai arrivata.

 

 

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