Viterbo sempre più povera, 300 famiglie chiedono aiuto

Con punte di anche 500 iscritti, l’emporio solidale registra oggi una crescita esponenziale di famiglie che chiedono assistenza

Mensa poveri

Con punte di anche 500 iscritti, l’emporio solidale registra oggi una crescita esponenziale di famiglie che chiedono assistenza. In totale sono quasi 900 i nuclei che hanno ricevuto un sostegno: 2.467 persone sfamate con la spesa a punti.

Un quadro allarmante quello contenuto nell’ultimo bilancio sociale di Viterbo con Amore presentato presso lo Spazio Giovani, una nuova struttura collegata al minimarket gestito dai volontari a Santa Barbara.

La povertà non diminuisce

«I dati principali sono due – spiega il presidente Domenico Arruzzolo – il primo è che a Viterbo la povertà non diminuisce; il secondo, ancora più drammatico, è che c’è una povertà che riguarda i giovani che non viene percepita. È una povertà relazionale ed educativa che impedisce a chi vive in queste famiglie di godere delle stesse opportunità che hanno i loro coetanei».

Dallo scorso anno oltre 500 famiglie hanno chiesto aiuto, 392 residenti nel comune di Viterbo, con un rapporto paritario tra italiani e stranieri. Il trend ancora in crescita con un picco registrato a luglio 2023 in coincidenza con la fine del reddito di cittadinanza.

«Il 70 per cento delle famiglie torma a chiedere aiuto a un anno di distanza. Spesso dico che la povertà è come un morbo difficile da debellare: è difficile che una famiglia che si trova in stato di povertà ne esca fuori» continua il presidente.

La mappa della povertà a Viterbo

A Viterbo, la maggior parte delle famiglie assistite vive nel centro storico, 66 famiglie; a seguire Carmine, Pianoscarano, San Pietro (52); Cappuccini, Murialdo (38); Pilastro, Riello, Palazzina (35). Tutte o quasi, giungono all’emporio tramite il passaparola, qualcuno dai servizi sociali e altri dalle parrocchie.

Contrasto alla povertà però non è solo il sostegno alla spesa gratis, l’emporio si estende anche su una serie di progetti a lungo termine con i quali 64 ragazzi accedono allo sport, per 12 di loro è stato possibile attivare il servizio doposcuola. Da non dimenticare la distribuzione di 150 kit scolastici, infine, per permettere l’accesso paritario allo studio.

Tante le persone che vogliono aiutare

Una nota positiva, in tutto il territorio sono cresciute anche le adesioni da parte dei volontari: da 40 a 64 in un solo anno, e il successo registrato da iniziativa volte a combattere lo spreco alimentare. Si registrano ben 7.000 chili di pane e 13.000 di frutta e verdura che non sono finiti nei cassonetti. Un risultato incredibile.