A Trento le bollicine più titolate d’Italia: Ferrari dei F.lli Lunelli

Se si ha la gioia di recarsi nella città di Trento non può mancare una visita alle Cantine Lunelli e un pranzo nella loro accogliente ed elegante Locanda Margon

Se si ha la gioia di recarsi nella città di Trento non può mancare una visita alle Cantine Lunelli e un pranzo nella loro accogliente ed elegante Locanda Margon. Le  cantine vi lasceranno senza fiato.  Un giovane cicerone vi accompagnerà alla scoperta della storia di Giulio Ferrari, ideatore e  fondatore del leggendario marchio Ferrari, che porta il suo nome.

La Ferrari fu fondata nel 1902 da Giulio Ferrari per poi essere acquisita nel 1952 da Bruno Lunelli. In verità non era che un parte infinitesimale rispetto a quello che è diventata nel corso dei decenni, allora si producevano appena diecimila bottiglie l’anno. L’azienda ha mantenuto la sua natura familiare. La famiglia Lunelli, discendente di Bruno, ha come obiettivo l’eccellenza attraverso la ricerca e il metodo classico che ancora oggi è l’unico processo produttivo. Le uve riservata ai vini Ferrari derivano  dalle colline del Trentino e i vigneti sono della famiglia Lunelli o esaminati dagli agronomi della grande azienda, sempre tenendo conto del disciplinare della Trentodoc.

Per quanto riguarda Locanda Margon tutto è curato nei minimi dettagli, dal servizio, alla bellezza del locale, naturalmente i vini Ferrari e le prelibatezze cucinate dallo chef  Alfio Ghezzi, due stelle Michelin. Immersi nella natura, a pochi chilometri da Trento, con la Veranda che d’estate si apre ai colori e d’inverno, come in questo periodo, riscalda i palati più esigenti, l’atmosfera e l’alta cucina vi delizieranno. D’altro canto il menù della Locanda Margon come ‘’incipit’’ dichiara: “Siete nel tempio della cucina trentina’’ e non potrebbe essere più vero. Le bollicine più premiate d’Italia si fondono con i sapori trentini rielaborati dalla creatività dello chef stellato. Dal riso mantecato al Trentingrana , mele e timo alla trilogia di patate, sino agli strangolapreti rivisitati dallo chef e molto molto altro sino ad arrivare al dessert, Strudel come da tradizione. Insomma, un’esperienza mistica e lussuriosa di enogastronomia indimenticabile.

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